Abciximab: rischio di ictus nei pazienti sottoposti ad intervento percutaneo coronarico ?


L’Abciximab ( ReoPro ) è un potente inibitore del recettore della glicoproteina IIa/IIIb ( Gp IIa/IIIb ), riduce le complicanze trombotiche nei pazienti sottoposti ad intervento percutaneo coronarico ( PCI ).A causa della sua potente azione di inibizione dell’aggregazione piastrinica, è stato ipotizzato un effetto dell’Abciximab sull’insorgenza di ictus. Lo scopo dello studio è stato quello di verificare se l’impiego dell’Abciximab è associato ad un aumentato rischio di ictus. Sono stati analizzati 4 studi clinici in doppio cieco, controllati con placebo e randomizzati, EPIC, CAPTURE, EPILOG ed EPISTENT, condotti tra il novembre del 1991 e l’ottobre del 1997 e che ha coinvolto 257 ospedali negli Stati Uniti ed in Europa. Un totale di 8.555 pazienti sottoposti ad intervento percutaneo coronarico sono stati assegnati in modo random a ricevere un bolo di Abciximab, ed il rischio di ictus emorragico e non emorragico è stato valutato a 30 giorni.Nessuna significativa differenza nell’incidenza di ictus è stata osservata tra i pazienti assegnati ad Abciximab o al placebo. Ci sono stati 9 casi di ictus ( 0,3% ) tra i 3.023 pazienti che hanno ricevuto il placebo e 15 ( 0,32% ) tra i 4.680 pazienti trattati con Abciximab ( bolo + infusione ). L’incidenza di ictus non emorragico è stata dello 0,17% nei pazienti trattati con Abciximab e dello 0,2% nel gruppo placebo, mentre l’incidenza di ictus emorragico è stata rispettivamente dello 0,15% e dello 0,1%. Dall’analisi è emerso che l’associazione di Abciximab ed Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) o Eparina non aumenta il rischio di ictus nei pazienti sottoposti ad interventi percutanei coronarici. ( Xagena2001 )

Akkerkuis KM et al, JAMA 2001; 286; 78-82



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