Aspirina per ictus acuto ad eziologia sconosciuta in Paesi a risorse limitate


È stato analizzato l'impatto potenziale della Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) sull’esito al momento della dimissione dall'ospedale dopo ictus acuto in ambiti con risorse limitate senza accesso alle tecniche di neuroimaging per distinguere l’ictus ischemico dalla emorragia intracerebrale.

È stato valutato l'uso di Aspirina in tutti i pazienti con ictus acuto di tipo sconosciuto per tutta la durata del ricovero iniziale.
I dati sono stati ottenuti dall’International Stroke Trial e dal Chinese Acute Stroke Trial.

Il rischio previsto di mortalità e recidiva di ictus in ospedale è stato determinato mediante il range riportato nel mondo della percentuale di ictus causato da emorragia intracerebrale.

Alla più alta percentuale segnalata di ictus causato da emorragia intracerebrale da un ampio studio epidemiologico ( 34% nell'Africa sub-sahariana ), l’inizio della somministrazione di Aspirina dopo ictus acuto ad eziologia indeterminata può ridurre la mortalità in ospedale ( da 85/1.000 senza trattamento a 81/1.000 con trattamento ), la recidiva di ictus in ospedale ( da 58/1.000 a 50/1.000 ) e il rischio combinato di mortalità o di recidiva di ictus in ospedale ( da 127/1.000 a 114/1.000 ).

I benefici della terapia con Aspirina sono rimasti costanti nelle analisi di sensibilità in una vasta gamma di stime parametriche per i rischi relativi associati con l'inizio della somministrazione di Aspirina dopo emorragia intracerebrale.

In conclusione, si prevede che il trattamento con Aspirina per il periodo di ricovero iniziale dopo ictus acuto ad eziologia indeterminata possa ridurre la mortalità acuta ictus-correlata e la recidiva di ictus in ospedale, anche alla più alta percentuale segnalata di ictus acuti dovuti a emorragia intracerebrale.
In assenza di studi clinici per testare questo approccio empirico, le decisioni cliniche richiedono una valutazione specifica per i pazienti dei rischi e dei benefici dati dall’Aspirina in questo contesto. ( Xagena2014 )

Berkowitz AL et al, Neurology 2014;83:787-793

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