Cardiopatia atriale nei pazienti con ictus embolico di origine inderminata e altre eziologie di ictus
Sono stati studiati la prevalenza e i determinanti clinici della cardiopatia atriale nei pazienti con ictus embolico di origine indeterminata ( ESUS; ictus criptogenetico ) e sono stati confrontati con altre eziologie di ictus accertate.
In uno studio trasversale di 846 pazienti con ictus ischemico, è stata confrontata la prevalenza di cardiopatia atriale ( definita dalla forza terminale dell'onda p in V1 superiore a 5.000 microV x ms o grave allargamento atriale sinistro ) tra pazienti con ictus criptogenetico e i pazienti con ictus da aterosclerosi delle grandi arterie ( LAA ) e da malattia dei piccoli vasi ( SVD ).
Le caratteristiche di base sono state confrontate anche tra pazienti ESUS e i pazienti cardioembolici ( CE ).
Fra tutti, 158 pazienti ( 19% ) hanno soddisfatto i criteri diagnostici ESUS, mentre altri sono stati classificati come aterosclerosi delle grandi arterie ( n=224, 26% ), malattia dei piccoli vasi ( n=154, 18% ) e cardioembolismo ( n=310, 37% ).
La prevalenza della cardiopatia atriale è stata maggiore nei pazienti ESUS rispetto ai pazienti con ictus non-cardioembolico ( 26.6% vs 12.1% in LAA vs 16.9% in SVD; P=0.001 ).
I pazienti con ictus embolico di origine indeterminata erano più giovani, erano meno ipertesi e presentavano livelli più alti di colesterolo LDL, ma presentavano anche meno anomalie ventricolari o atriali sinistre se paragonati ai pazienti con cardioembolismo.
La prevalenza della cardiopatia atriale è risultata elevata nei pazienti con ictus embolico di origine indeterminata rispetto ai pazienti con ictus non-embolici.
È interessante notare che i pazienti ESUS erano anche clinicamente diversi dai pazienti cardioembolici.
Mentre la presenza di cardiopatia atriale può riflettere un meccanismo unico di tromboembolia nei pazienti ESUS, non è ancora chiaro se questi possano trarre giovamento dall'anticoagulazione o se la presenza di cardiopatia atriale in questa popolazione possa fungere da indicatore di stratificazione del rischio per la recidiva di ictus.
Sono necessari ulteriori sforzi per fornire una migliore caratterizzazione della popolazione ESUS al fine di sviluppare migliori strategie di prevenzione dell'ictus. ( Xagena2019 )
Jalini S et al, Neurology 2019; 92: e228-e294
Neuro2019 Cardio2019
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Tenecteplase per ictus da 4.5 a 24 ore con selezione secondo imaging di perfusione
Gli agenti trombolitici, compreso il Tenecteplase ( Metalyse ), vengono generalmente utilizzati entro 4.5 ore dalla comparsa dei sintomi dell'ictus....
Trombectomia endovascolare più assistenza medica versus sola assistenza medica per ictus ischemico di grandi dimensioni: esiti a 1 anno dello studio SELECT2
Numerosi studi randomizzati hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza della trombectomia endovascolare nei pazienti con ictus ischemico di grandi dimensioni....
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Incidenza a lungo termine di ictus ischemico dopo attacco ischemico transitorio
L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...
Modelli di sonno e rischio di ictus acuto: studio INTERSTROKE
I sintomi dei disturbi del sonno sono comuni e possono rappresentare importanti fattori di rischio modificabili di ictus. È stata...
Trombolisi ponte prima della terapia endovascolare nei pazienti con ictus con crescita del core più rapida
Non è ancora chiaro se il passaggio diretto alla trombectomia endovascolare ( EVT ) porti a esiti equivalenti alla trombolisi...
Associazione del Tirofiban con esiti funzionali dopo trombectomia nell'ictus ischemico acuto dovuto a malattia aterosclerotica intracranica
Sono state studiate l'efficacia e la sicurezza dell'infusione endovenosa di Tirofiban ( Aggrastat ) prima della trombectomia endovascolare nei pazienti...
Sicurezza ed efficacia di Tenecteplase e Alteplase nei pazienti con ictus da lesione tandem: analisi post hoc degli studi EXTEND-IA TNK
La sicurezza e l’efficacia di Tenecteplase nei pazienti con ictus con lesione tandem ( TL ) non sono note. È...