Fattori di rischio nella progressione dell’ateroma aortico nei pazienti con ictus e TIA
Lo studio ha indagato sull’associazione tra elevati livelli di omocisteina, altri fattori di rischio vascolare per l’ictus ed il rischio di progressione dell’ateroma aortico nei pazienti con malattia cerebrovascolare.
Un totale di 57 pazienti con ictus e 21 pazienti con TIA sono stati sottoposti ad ecocardiografia transesofagea multiplanare entro 1 mese dall’insorgenza dei sintomi e a 9 mesi.
In 29 (37%) di questi pazienti l’ateroma è progredito, in 32 ( 41%) è rimasto immodificato ed in 17 ( 22%) è regredito.
In circa i 2/3 dei pazienti in cui l’ateroma aortico è rimasto immodificato nell’arco di 9 mesi, nessun segno è stato riscontrato all’ecocardiografia transesofagea.
Solo i livelli di omocisteinemia uguali o superiori a 10 micromol/L, l’infarto cerebrale anteriore e l’aterosclerosi delle grandi arterie sono risultati correlati in modo significativo alla progressione dell’ateroma aortico.
Pertanto i pazienti con ictus o TIA e con ateroma aortico dovrebbero sottoporsi a valutazione dei livelli di omocisteinemia. L’iperomocisteinemia può essere controllata con la somministrazione della vitamina B6 e B12. ( Xagena 2002 )
Sen S et al, Stroke 2002; 33: 930-935
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