Fibrillazione atriale e ictus associati a terapia intravenosa con bifosfonati in pazienti anziani con cancro


Studi recenti hanno messo in relazione l'uso di bifosfonati somministrati per via intravenosa e orale con il successivo sviluppo di fibrillazione atriale.

Pazienti oncologici trattati con terapia endovenosa a base di bifosfonati potrebbero essere particolarmente a rischio per questo evento avverso dal momento che ricevono dosi di bifosfonato più alte rispetto a quelle utilizzate nei pazienti sottoposti a trattamento per altre indicazioni.

Uno studio ha esaminato l'associazione tra bifosfonati per via endovenosa e la fibrillazione atriale, tutte le classificazioni di tachicardia sopraventricolare e l’ictus tra pazienti anziani con cancro.

Sono stati identificati pazienti anziani ( età maggiore o uguale a 65 anni ) con tumore, trattati con infusioni intravenose di bifosfonati nel periodo 1995-2003.

In seguito, 13.714 non-utilizzatori di bifosfonati sono stati appaiati a 6.857 utilizzatori di tali farmaci, in un rapporto 2:1, in base a tipo di cancro, età, sesso, presenza di metastasi ossee e regione geografica SEER.

I pazienti sono stati seguiti fino a dicembre 2003 o fino al ricevimento di una diagnosi di fibrillazione atriale, qualsiasi tachicardia sopraventricolare o ictus o fino alla loro morte.

Le prescrizioni di bifosfonati sono risultate solo modestamente associate a un aumento del rischio di fibrillazione atriale ( hazard ratio [ HR ]=1.30 ), tutte le tachicardie sopraventricolari ( HR=1.28 ) e ictus ( HR=1.30 ).

Il rischio di tutte le tachicardie sopraventricolari è aumentato del 7% per ciascun aumento di 5 equivalenti di dose di bifosfonati ( HR=1.07 ).

In conclusione, i medici che trattano i pazienti oncologici che hanno ricevuto dosi di bifosfonati per via endovenosa dovrebbero prestare attenzione ai possibili eventi avversi cardiovascolari associati a tale trattamento. ( Xagena2010 )

Wilkinson GS et al, J Clin Oncol 2010; 28: 4898-4905


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