Ictus infantile con arteriopatia cerebrale: danno endoteliale


Le cellule endoteliali circolanti ( CEC ) e le microparticelle ( MP ) riflettono danno endoteliale, attivazione cellulare, e generazione di trombina MP-mediata.

È stata verificata l'ipotesi che questi indici differiscano tra i bambini affetti da arteriopatia cerebrale e recidiva di ictus ischemico arterioso, e i bambini con un singolo evento.

È stato compiuto uno studio trasversale in un singolo Centro con 46 bambini affetti da ictus ischemico arterioso e arteriopatia cerebrale abbinati con i controlli pediatrici.

La recidiva di ictus ischemico arterioso è stata definita come nuovo deficit neurologico acuto con evidenza radiologica di un ulteriore infarto cerebrale.

Le cellule endoteliali circolanti e le microparticelle sono state identificate con estrazione immunomagnetica e citometria di flusso, rispettivamente.
La funzione delle microparticelle valutata mediante generazione di trombina è stata determinata usando un saggio fluorogenico.

Dieci bambini hanno presentato una recidiva di ictus ischemico arterioso, mentre 36 hanno avuto un singolo evento di ictus ischemico arterioso.

Le cellule endoteliali circolanti sono risultate aumentate nei bambini con ictus ischemico arterioso ricorrente, rispetto a quelli senza recidiva ( P=0.0001 ) e ai controlli ( P=0.0001 ).

Le microparticelle più annessina V, totali circolanti, erano significativamente maggiori nei bambini con recidiva rispetto a quelli senza recidiva ( P=0.0020 ).
Queste microparticelle erano di origine endoteliale o piastrinica, e una sottopopolazione esprimeva fattore tissutale.

Infine, la generazione di trombina MP-mediata è risultata rafforzata nei bambini con ictus ischemico arterioso ricorrente, rispetto a quelli senza recidiva ( P=0.0001 ), dimostrando un collegamento tra infiammazione, danno endoteliale, e una maggiore tendenza trombotica.

Nonostante l'ampio spettro di presentazione clinica e radiologica dell’ictus ischemico arterioso nell’infanzia, gli indici di danno endoteliale e l'attivazione cellulare sono diversi nei pazienti con eventi singoli e ricorrenti. ( Xagena2012 )

Eleftheriou D et al, Neurology 2012; 79: 2089-2096

Neuro2012



Indietro

Altri articoli

Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...


Gli agenti trombolitici, compreso il Tenecteplase ( Metalyse ), vengono generalmente utilizzati entro 4.5 ore dalla comparsa dei sintomi dell'ictus....


Numerosi studi randomizzati hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza della trombectomia endovascolare nei pazienti con ictus ischemico di grandi dimensioni....


È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...


Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...


L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...


I sintomi dei disturbi del sonno sono comuni e possono rappresentare importanti fattori di rischio modificabili di ictus. È stata...


Non è ancora chiaro se il passaggio diretto alla trombectomia endovascolare ( EVT ) porti a esiti equivalenti alla trombolisi...


Sono state studiate l'efficacia e la sicurezza dell'infusione endovenosa di Tirofiban ( Aggrastat ) prima della trombectomia endovascolare nei pazienti...


La sicurezza e l’efficacia di Tenecteplase nei pazienti con ictus con lesione tandem ( TL ) non sono note. È...