Il Perindopril riduce il rischio di recidive di eventi vascolari cerebrali nei pazienti già colpiti da ictus
Vincenzo Nardozza, Neurologia Ospedale di Biella
Sono stati pubblicati sul recente numero del "The lancet " del 29 settembre i risultati dello studio PROGRESS ( Perindopril protection against recurrent stroke ). Tale studio e' stato condotto per 6 anni su 6105 pazienti reclutati in 172 ospedali in Europa, Asia ed Australia. Il reclutamento e' stato completato nel novembre 1997. Lo scopo dello studio era quello di valutare la capacita' di un ace-inibitore ( Perindopril ) di ridurre il rischio di recidive di eventi vascolari cerebrali in pazienti che avevano subito uno stroke ( ictus ), sia normotesi che ipertesi. E' nota infatti la relazione esistente fra l'ipertensione ed il rischio di stroke. I pazienti sono stati pertanto trattati con un ace inibitore ( Perindopril ) con l'aggiunta di un diuretico ( Indapamide ) a discrezione del curante. Il follow up e' stato di 4 anni. Dopo 4 anni di follow up la terapia basata sul Perindopril ha ridotto del 28% l'incidenza globale di ictus, del 50% l'incidenza di ictus emorragico, del 26% l'incidenza di eventi vascolari maggiori, del 38% l'incidenza di infarto miocardico.
Tali risultati sono costanti indipendentemente dal tipo di ictus, dei valori pressori, di patologie concomitanti.
Le statistiche WHO indicano che circa 5 milioni di persone all'anno muoiono per stroke e 15 milioni sopravvivono a eventi di questo tipo spesso con reliquati che riducono sensibilmente la loro autonomia. Al momento attuale gli ipotensivi sono dati solo ad una minoranza di persone che hanno avuto uno stroke o un TIA.
Vi sono pertanto forti motivazioni per effettuare questo trattamento indipendentemente dall'eta' dei pazienti, della pressione e di altri trattamenti che possano ricevere. Pochi gli effetti collaterali.
( Xagena 2001 )
Lancet 2001;358:1033-1041
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