Il polimorfismo del fattore V di Leiden non sembra essere associato in modo significativo al rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare
Uno studio caso controllo ha valutato l'associazione tra la presenza del polimorfismo del fattore V di Leiden e l'ictus ischemico in una coorte di 13.559 pazienti adulti con fibrillazione atriale non valvolare.
Sono stati identificati 137 casi di ictus, che sono stati confrontatati con 241 soggetti di controllo.
I pazienti con ictus erano più anziani, erano in maggioranza donne, avevano una maggiore probabilità di avere un precedente ictus, insufficienza cardiaca, ipertensione, diabete e malattia coronarica.
Il polimorfismo del fattore V di Leiden era presente nel 5,8% dei soggetti con ictus e nel 3,7% dei controlli ( p=0,36 ).
I dati di questo studio non indicano una significativa associazione tra polimorfismo del fattore V di Leiden e rischio di ictus.
Tuttavia sono necessari ulteriori studi con un più elevato numero di pazienti per chiarire l'impatto del fattore V di Leiden riguardo al rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare. ( Xagena )
Go AS et al, J Thromb Thrombolysis 2003; 15: 41-46
XagenaMedilearnECM2003
"
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Tenecteplase per ictus da 4.5 a 24 ore con selezione secondo imaging di perfusione
Gli agenti trombolitici, compreso il Tenecteplase ( Metalyse ), vengono generalmente utilizzati entro 4.5 ore dalla comparsa dei sintomi dell'ictus....
Trombectomia endovascolare più assistenza medica versus sola assistenza medica per ictus ischemico di grandi dimensioni: esiti a 1 anno dello studio SELECT2
Numerosi studi randomizzati hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza della trombectomia endovascolare nei pazienti con ictus ischemico di grandi dimensioni....
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Incidenza a lungo termine di ictus ischemico dopo attacco ischemico transitorio
L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...
Modelli di sonno e rischio di ictus acuto: studio INTERSTROKE
I sintomi dei disturbi del sonno sono comuni e possono rappresentare importanti fattori di rischio modificabili di ictus. È stata...
Trombolisi ponte prima della terapia endovascolare nei pazienti con ictus con crescita del core più rapida
Non è ancora chiaro se il passaggio diretto alla trombectomia endovascolare ( EVT ) porti a esiti equivalenti alla trombolisi...
Associazione del Tirofiban con esiti funzionali dopo trombectomia nell'ictus ischemico acuto dovuto a malattia aterosclerotica intracranica
Sono state studiate l'efficacia e la sicurezza dell'infusione endovenosa di Tirofiban ( Aggrastat ) prima della trombectomia endovascolare nei pazienti...
Sicurezza ed efficacia di Tenecteplase e Alteplase nei pazienti con ictus da lesione tandem: analisi post hoc degli studi EXTEND-IA TNK
La sicurezza e l’efficacia di Tenecteplase nei pazienti con ictus con lesione tandem ( TL ) non sono note. È...