Importanza dell’attività fisica nella prevenzione primaria di ictus ischemico
Non è ancora chiaro se l’attività fisica abbia un effetto protettivo contro il primo ictus nelle persone anziane.
I Ricercatori della Columbia University di New York, negli Stati Uniti, hanno valutato se l’attività fisica, misurata in base all’intensità degli esercizi e dell’energia spesa, abbia un effetto protettivo nei confronti dell’ictus ischemico.
Il Northern Manhattan Study è uno studio prospettico di coorte condotto su individui anziani, residenti in un contesto urbano, multietinici e senza storia di ictus.
L’attività fisica è risultata presente nel 40.5% della coorte.
Nel corso di un periodo osservazionale mediano di 9.1 anni, si sono verificati 238 ictus ischemici incidenti.
L’attività fisica da moderata a pesante è risultata associata a un rischio più basso di ictus ischemico ( hazard ratio [ HR ] aggiustato 0.65 ).
Il coinvolgimento in qualunque attività fisica, rispetto al non-coinvolgimento ( HR aggiustato 1.16 ) e l’energia spesa in kcal/settimana ( HR aggiustato per 500-unità di aumento 1.01 ) non sono risultati associati a rischio di ictus ischemico.
È stata osservata un’interazione tra sesso e l’intensità dell’attività fisica ( p=0.04 ), tale per cui un’attività da moderata a pesante è risultata protettiva contro l’ictus ischemico negli uomini ( HR aggiustato 0.37 ), ma non nelle donne ( HR aggiustato 0.92 ).
In conclusione, l’attività fisica da moderata a intensa, ma non l’energia spesa, risulta protettiva contro l’ictus ischemico indipendentemente da altri fattori di rischio per l’ictus negli uomini della coorte analizzata.
Il coinvolgimento in un’attività fisica da moderata a intensa può rivelarsi una componente importante delle strategie di prevenzione primaria mirate a ridurre il rischio di ictus. ( Xagena2009 )
Willey JZ et al, Neurology 2009; 73: 1774-1779
Neuro2009
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