La sopravvivenza a cinque anni dopo un primo ictus ischemico è peggiore negli infarti totali del circolo anteriore


Pochi studi hanno preso in esame i predittori di mortalità a lungo termine dopo un primo ictus ischemico.

Sono stati raccolti in modo prospettico i dati su 361 pazienti consecutivi ricoverati in 18 Dipartimenti di Neurologia in Italia per un primo ictus ischemico nel 1999, classificati secondo di criteri OCSP ( Oxfordshire Community Stroke Project ).

Sono state ottenute le seguenti informazioni: l’età, il sesso, i fattori di rischio, la precedente malattia vascolare, le complicanze ospedaliere, la gravità dell'ictus, lo stato funzionale, la terapia al momento del ricovero, della dimissione e dopo 6 mesi.

Il follow-up era disponibile per il 97% dei pazienti a 5 anni.

La probabilità di sopravvivenza è stata del 91% a 1 mese, 84% a 6 mesi e 64% a 5 anni.

La mortalità è risultata più alta per il gruppo TACI ( infarto totale del circolo anteriore ), rispetto alle altre categorie ( p inferiore a 0.0001 ).

Gli hazard ratio ( HR ) per la mortalità a 5 anni nel modello finale sono stati: 5.4 per l’età maggiore o uguale a 65 anni ( p inferiore a 0.0001 ), 2.8 per l’infarto TACI ( p inferiore a 0.0001 ), 2.7 per la precedente malattia vascolare ( p inferiore a 0.01 ) e 1.9 per il rischio cardioembolico secondo la stratificazione del rischio TOAST ( p inferiore a 0.05 ).

In conclusione, lo studio ha esteso il valore prognostico della classificazione OCSP di sopravvivenza a 5 anni. ( Xagena2009 )

Reggiani M e Società Inter-Regionale Piemonte e Valle d'Aosta per le Cerebrovasculopatie, Cerebrovasc Dis 2009; 27: 29-36


Neuro2009



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