Performance cognitiva e esito funzionale non-favorevole a lungo termine dopo ictus in età giovanile
È stata valutata l'influenza della performance cognitiva sul risultato funzionale a lungo termine dopo ictus ischemico in giovani adulti di età compresa tra 18 e 50 anni ( ictus ischemico giovanile ).
Lo studio effettuato è parte di uno studio prospettico di coorte su 277 sopravvissuti a ictus in età giovanile esaminati tra il 1980 e il 2010.
L’esito funzionale è stato valutato durante il follow-up tra il 2009 e il 2012 con la Rankin Scale modificata ( mRS ) e la scala Instrumental Activities of Daily Living ( IADL ).
Sono stati calcolati gli odds ratio ( OR ) per un risultato funzionale sfavorevole ( mRS maggiore di 2 o IADL minore di 8 ) per i 7 domini cognitivi valutati per i fattori confondenti.
E’ stata studiata la funzione cognitiva ( continua ) e il deterioramento cognitivo ( dicotomico ).
Un declino solo nella memoria di lavoro ( OR=0.3 ) era associato a esito funzionale non-favorevole alla scala mRS.
Fatta eccezione per il declino della velocità di elaborazione ( OR=0.5 ) e per la memoria di lavoro ( OR=0.4 ), non è stata trovata alcuna relazione con l’esito funzionale sfavorevole alla scala IADL.
L’alterazione in nessuno dei singoli domini cognitivi era legata al risultato funzionale a lungo termine, anche se la compromissione della funzione cognitiva globale è risultata correlata a una peggiore prognosi funzionale alla scala IADL ( OR=4 ).
In conclusione, in media, 11 anni dopo l’ictus ischemico giovanile non c'è stata alcuna chiara relazione tra deficit cognitivi a lungo termine e risultato funzionale a lungo termine o attività non-strumentale di vita quotidiana, sottolineando la necessità di ulteriori studi prospettici con l'ulteriore sviluppo di misure sensibili di prognosi funzionale. ( Xagena2015 )
Synhaeve NE et al, Neurology 2015; 85: 776-782
Neuro2015
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