Prescrizione di farmaci per la prevenzione secondaria nei pazienti molto anziani dopo ictus ischemico o TIA
Un bias ( errore sistematico) legato all’età può esistere nella prescrizione di importanti terapie nella prevenzione secondaria cardiovascolare nei soggetti anziani.
Lo scopo dello studio, coordinato da B Ovbiagele della University of California – Los Angeles ( UCLA ), è stato quello di valutare le caratteristiche della prescrizione dei farmaci per la prevenzione cardiovascolare nei soggetti molto anziani dopo ospedalizzazione per ictus ischemico acuto o TIA:
Sono stati confrontati pazienti di età uguale o superiore ad 80 anni con quelli di età inferiore, inseriti nel California Acute Stroke Prototype Registry ( CASPR ) per valutare l’impatto dell’età sulla prescrizione dei farmaci per la prevenzione secondaria al momento della dimissione ospedaliera.
Sono state studiate 3 classi di farmaci: antitrombotici, farmaci ipolipemizzanti e farmaci antipertensivi.
Hanno preso parte allo studio 260 pazienti di età uguale o superiore ad 80 anni e 534 pazienti di età inferiore ad 80 anni, ricoverati per ictus o TIA.
I pazienti di età uguale o superiore ad 80 anni avevano una minore probabilità di ricevere una prescrizione di farmaci antitrombotici ( p = 0.002 ) e farmaci ipolipemizzanti ( p = 0.005 ), ed una maggiore probabilità, invece, di ricevere farmaci ipertensivi ( p = 0.0007 ) rispetto ai pazienti più giovani.
Rispetto al trattamento ottimale, definito come prescrizione di un trattamento o di una valida controindicazione, i pazienti di età uguale o superiore ad 80 anni avevano un’uguale probabilità di ricevere farmaci antitrombotici, ed una maggiore probabilità di ricevere il trattamento antipertensivo ( 77% versus 67%; p = 0.0007 ).
I dati dello studio hanno dimostrato che, dopo ospedalizzazione per ictus o TIA, nessuna differenza nella prescrizione del trattamento ottimale è stata osservata tra i due gruppi. ( Xagena2006 )
Ovbiagele B et al, Neurology 2006; 66: 313-318
Neuro2006
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