Prevenzione del secondo ictus con statine in gruppi ad alto rischio
Le statine riducono il rischio di ictus ricorrenti nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e sindrome metabolica, nonostante il maggiore rischio di eventi cardiovascolari e di ictus ricorrente in queste popolazioni.
Tra i pazienti con un precedente ictus o attacco ischemico transitorio ( TIA ), il diabete ha aumentato il rischio di un successivo ictus del 62%, di un evento cardiovascolare maggiore del 66% e di procedure di rivascolarizzazione di 2.39 volte ( p per tutti
La sindrome metabolica ha aumentato significativamente il rischio di rivascolarizzazione ( hazard ratio, HR=1.78, p=0.001 ) nella sottoanalisi dello studio SPARCL ( Stroke Prevention by Aggressive Reduction in Cholesterol Levels ).
L’Atorvastatina ( Lipitor ) ad alte dosi ha ridotto il rischio di ictus in questi due gruppi tanto quanto nei gruppi privi di fattori di rischio ( p=0.47 per l’interazione ).
Questi risultati, sommati a quelli dello studio SPARCL, hanno mostrato che l’Atorvastatina ad alte dosi somministrata poco dopo un iniziale ictus o attacco ischemico transitorio ha portato a una riduzione assoluta del 2.2% del rischio di ictus a 5 anni ( p=0.03 )
Per stabilire se la prevenzione secondaria funzioni ugualmente bene nei gruppi ad alto rischio, è stata condotta un’analisi secondaria pre-pianificata dello studio, che ha suddiviso i pazienti in tre gruppi: pazienti con diabete di tipo 2 al basale ( n=794 ), con sindrome metabolica al basale ( n=642 ), e persone senza fattori di rischio ( gruppo di riferimento; n=3295 ).
Il trattamento con 80 mg di Atorvastatina ha ridotto il colesterolo LDL nei tre gruppi, rispettivamente, dell’11.3%, 20.2% e 9%.
Questa riduzione è stata definita dai ricercatori come simile.
Il rischio di ictus durante lo studio è stato più alto nel gruppo diabete ( 18.1% versus 11% nel gruppo di riferimento; p
Il diabete è anche stato associato a un elevato rischio di successivo evento avverso, rispetto alla popolazione di riferimento ( p per tutti
La terapia con statine è stata associata a una significativa riduzione di ciascuno di questi rischi, escluso il rischio di morte, in confronto al placebo ( p=0.01 fino a p
La sindrome metabolica non è stata associata a una significativa riduzione in nessuno di questi endpoint secondari, né ci sono state significative differenze nell’effetto del trattamento per sottogruppi. ( Xagena2011 )
Fonte: Archives of Neurology, 2011
Neuro2011 Farma2011 Endo2011
Indietro
Altri articoli
Evoluzione dell'infarto alla risonanza magnetica di diffusione dopo trombectomia nei pazienti con ictus acuto randomizzati a Nerinetide oppure placebo: studio REPERFUSE-NA1
Il neuroprotettore Nerinetide si è dimostrato promettente nel ridurre i volumi dell'infarto nei modelli di riperfusione ischemica dei primati. Si...
Tenecteplase per ictus da 4.5 a 24 ore con selezione secondo imaging di perfusione
Gli agenti trombolitici, compreso il Tenecteplase ( Metalyse ), vengono generalmente utilizzati entro 4.5 ore dalla comparsa dei sintomi dell'ictus....
Trombectomia endovascolare più assistenza medica versus sola assistenza medica per ictus ischemico di grandi dimensioni: esiti a 1 anno dello studio SELECT2
Numerosi studi randomizzati hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza della trombectomia endovascolare nei pazienti con ictus ischemico di grandi dimensioni....
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Trombectomia endovascolare per ictus ischemico acuto con infarto di grandi dimensioni accertato
Evidenze recenti hanno suggerito un effetto benefico della trombectomia endovascolare nell'ictus ischemico acuto con ampio infarto; tuttavia, studi precedenti si...
Incidenza a lungo termine di ictus ischemico dopo attacco ischemico transitorio
L’incidenza a breve termine dell’ictus ischemico dopo un attacco ischemico transitorio ( TIA ) è elevata. Tuttavia, i dati sull’incidenza...
Modelli di sonno e rischio di ictus acuto: studio INTERSTROKE
I sintomi dei disturbi del sonno sono comuni e possono rappresentare importanti fattori di rischio modificabili di ictus. È stata...
Trombolisi ponte prima della terapia endovascolare nei pazienti con ictus con crescita del core più rapida
Non è ancora chiaro se il passaggio diretto alla trombectomia endovascolare ( EVT ) porti a esiti equivalenti alla trombolisi...
Associazione del Tirofiban con esiti funzionali dopo trombectomia nell'ictus ischemico acuto dovuto a malattia aterosclerotica intracranica
Sono state studiate l'efficacia e la sicurezza dell'infusione endovenosa di Tirofiban ( Aggrastat ) prima della trombectomia endovascolare nei pazienti...
Sicurezza ed efficacia di Tenecteplase e Alteplase nei pazienti con ictus da lesione tandem: analisi post hoc degli studi EXTEND-IA TNK
La sicurezza e l’efficacia di Tenecteplase nei pazienti con ictus con lesione tandem ( TL ) non sono note. È...