Gli alti livelli di omocisteina sono associati ad un aumento del rischio di leucoaraiosi negli uomini di mezza età
Alti livelli plasmatici di omocisteina sono stati associati a malattia cerebrovascolare tromboembolica, ma la relazione con la malattia microvascolare è incerta.
L’omocisteina presenta anche un effetto neurotossico ed è stata correlata all’atrofia cerebrale e ad un aumentato rischio di insorgenza di malattia di Alzheimer.
Ricercatori della University of New South Wales di Sydney in Australia hanno esaminato la relazione tra livelli di omocisteina a livello cerebrale e la funzione cognitiva in un campione di individui sani, che stavano partecipando al PATH ThroughLife Project.
Allo studio hanno preso parte 196 uomini e 189 donne di età compresa tra i 60 ed i 64 anni.
I risultati ottenuti hanno indicato che i livelli di omocisteina non hanno una significativa relazione con l’indice di atrofia cerebrale o con il rapporto ventricolo/cervello.
L’iperomocisteinemia è risultata correlata ad un incremento delle iperintensità della sostanza bianca profonda, ma non dell’iperintensità della sostanza bianca periventricolare.
Dopo correzioni la relazione era significativa solo per i maschi..
I livelli di omocisteina erano correlati ad un’alterazione nella memoria verbale e nella velocità motoria fine , ma non dopo aggiustamento.
Da questi dati si evince che il livello plasmatico totale di omocisteina è indipendentemente correlato alla leucoaraiosi negli uomini di mezza età. ( Xagena2004 )
Sachdev P et al, Arch Neurol 2004; 61: 1369-1376
Neuro2004 Endo2004
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