Parkinson in fase precoce, Levodopa e Pramipexolo presentano diversi profili di efficacia e di effetti indesiderati
Ricercatori del Parkinson Study Group hanno messo a confronto il trattamento iniziale con Pramipexolo ( Mirapexin ) e con Levodopa nella malattia di Parkinson, fase precoce, seguito da supplementi di Levodopa.
Lo studio multicentrico è stato condotto negli Stati Uniti e nel Canada, ed ha coinvolto 301 pazienti affetti da malattia di Parkinson di recente insorgenza, che hanno richiesto terapia dopaminergica per il trattamento della disabilità insorgente.
I pazienti sono stati arruolati tra l’ottobre 1996 e l’agosto 1997, e sono stati tenuti sotto osservazione fino ad agosto 2001.
I soggetti hanno ricevuto inizialmente, in modo random, 0.5mg di Pramipexolo 3 volte al giorno ( n = 151 ) o 25mg/100mg di Carbidopa/Levodopa 3 volte al giorno ( n = 150 ).
Il dosaggio è stato intensificato durante le prime 10 settimane per i pazienti con disabilità in corso. Inoltre ai Ricercatori era permesso aggiungere Levodopa o altri farmaci antiparkinsoniani per controllare le disabilità.
L’outcome era rappresentato dal tempo alla prima insorgenza di complicanze dopaminergiche: wearing off ( deterioramento di fine dose ), discinesia, fluttuazioni on-off e freezing ( blocco motorio improvviso ); cambiamenti nei punteggio della scala Unified Parkinson's Disease Rating Scale e della scala della qualità di vita ; eventi avversi.
Il trattamento iniziale con Pramipexolo ha apportato una significativa riduzione del rischio di sviluppare discinesia ( 24.5% versus 54%; hazard ratio, HR = 0.37 ; p < 0.001 ) e wearing off ( 47% versus 62.7%; HR = 0.68 ; p = 0.02 ).
Il trattamento iniziale con Levodopa ha portato ad una notevole riduzione del rischio di freezing ( 25.3% versus 37.1%; HR = 1.7 ; p = 0.01 ).
Per 48 mesi, il manifestarsi di discinesia disabilitante non è stato comune e non è stato significativamente differente tra i 2 gruppi.
Il miglioramento medio nel punteggio della scala Unified Parkinson's Disease Rating Scale, dal basa le a 48 mesi, è stato maggiore nel gruppo Levodopa che non nel gruppo Pramipexol0 ( 2 punti versus –3.2 punti, con p = 0.003 ).
Sonnolenza ( 36% versus 21% ) ed edema ( 42% versus 15%, con p < 0.001 ) si sono manifestati più comunemente nei soggetti trattato con Pramipexolo che non in quelli trattati con Levodopa.
I cambiamenti medi nei punteggi della qualità di vita non sono stati differenti nei 2 gruppi.
I risultati ottenuti hanno permesso di affermare che il trattamento iniziale della malattia di Parkinson in fase precoce con Pramipexolo comporta una minore incidenza di discinesia e di wearing off rispetto al trattamento iniziale con Levodopa.
Il trattamento iniziale con Levodopa riduce invece l’incidenza di freezing, sonnolenza ed edema e fornisce un miglior controllo sintomatico rispetto al trattameno iniziale con Pramipexolo.
Riguardo alla qualità di vita i due trattamenti non hanno mostrato differenze.
Levodopa e Pramipexolo sembrano essere opzioni alternative per la terapia dopaminergica iniziale della malattia di Parkinson, ma presentano diversi profili di efficacia e di effetti indesiderati. ( Xagena2004 )
The Parkinson Study Group, Arch Neurol 2004;61:1044-1053
Neuro2004 Farma2004
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