Memoria immunitaria per epatite B nei bambini sottoposti a vaccinazione primaria con vaccini esavalenti e a richiamo con vaccini monovalenti
Nel 2000, Hexavac e Infanrix Hexa sono stati approvati in Europa per la vaccinazione primaria dei bambini contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B e infezioni invasive causate da Haemophilus influenzae b.
Nel 2005, Hexavac è stato sospeso a causa di dubbi legati all’immunogenicità a lungo termine della sua componente contro l’epatite B.
Uno studio ha valutato la durata dell’immunità e la necessità di iniezioni di richiamo in bambini sottoposti a vaccinazione primaria con questo vaccino.
In uno studio in aperto, randomizzato, controllato, multicentrico condotto in Italia, sono state misurate le concentrazioni a 5 anni dopo la vaccinazione di neonati con Hexavac o Infanrix Hexa.
I bambini con concentrazioni di anticorpi contro l’antigene di superficie dell’epatite B ( anti-HBs ) inferiori a 10 mUI/mL sono stati assegnati in maniera casuale e con randomizzazione semplice a ricevere un richiamo con il vaccino monovalente per epatite B HBVaxPro o Engerix B e sono stati valutati 2 settimane più tardi.
Gli end point primari erano la proporzione di bambini con concentrazioni di anti-HBs di almeno 10 mUI/mL, media geometrica delle concentrazioni 5 anni dopo la vaccinazione e la proporzione di bambini con concentrazioni di anti-HBs inferiori a 10 mUI/mL con risposta anamnestica al richiamo.
Sono stati arruolati 1543 bambini, di questi 833 avevano ricevuto Hexavac e 710 Infanrix Hexa.
Sono stati inclusi nell’analisi 831 bambini vaccinati con Hexavac e 709 vaccinati con Infanrix Hexa.
In totale, 319 bambini trattati con Hexavac ( 38.4% ) hanno mostrato concentrazioni di anti-HBs di almeno 10 mUI/mL rispetto a 590 di quelli vaccinati con Infanrix Hexa ( 83.2%; p inferiore a 0.0001 ).
Le medie geometriche delle concentrazioni prima del richiamo erano 4.5 mUI/mL nel gruppo Hexavac rispetto a 61.3 mUI/mL in quello Infanrix Hexa ( p inferiore a 0.0001 ).
Dopo la vaccinazione di richiamo, 409 ( 92.1% ) dei 444 bambini inizialmente vaccinati con Hexavac e 99 ( 94.3% ) dei 105 vaccinati con Infanrix Hexa hanno mostrato concentrazioni di anti-HBs di almeno 10 mUI/mL ( p=0.4 ); le medie geometriche delle concentrazioni sono state 448.7 mUI/mL e 484.9 mUI/mL ( p=0.6 ).
I due gruppi di vaccinazione di richiamo non hanno mostrato differenze nel numero di effetti collaterali e non sono stati osservati eventi avversi gravi.
In conclusione, a 5 anni dopo l’immunizzazione con vaccini esavalenti, la memoria immunologica sembra persistere nei bambini con concentrazioni anti-HBs inferiori a 10 mUI/mL, suggerendo che non sono necessarie vaccinazioni di richiamo.
Tuttavia sono necessari ulteriori follow-up. ( Xagena2010 )
Zanetti AR et al, Lancet Infect Dis 2010; 10: 755-761
Inf2010 Pedia2010 Farma2010
Indietro
Altri articoli
Attività cognitiva e memoria dopo Covid-19 in un ampio campione
I sintomi cognitivi dopo la malattia da coronavirus 2019 ( Covid-19 ), la malattia causata dal virus SARS-CoV-2, sono ben...
Associazione tra esposizione neonatale a Midazolam e la crescita dell'ippocampo e le prestazioni della memoria di lavoro nei bambini nati pretermine
L’esposizione precoce ad analgesici e sedativi è una delle principali preoccupazioni per i successivi disturbi dell’apprendimento nei bambini. L’ippocampo, una...
Associazione tra bypass coronarico e intervento coronarico percutaneo con declino della memoria negli anziani sottoposti a rivascolarizzazione coronarica
Non è chiaro se il bypass coronarico ( CABG ) sia associato a declino cognitivo negli anziani rispetto a un...
La terapia con Estradiolo dopo la menopausa attenua gli effetti dello stress sul cortisolo e sulla memoria di lavoro
La terapia con Estradiolo postmenopausale può ridurre la risposta allo stress.Tuttavia, non è chiaro se tali riduzioni possano mitigare gli...
Effetto della integrazione di Acidi grassi polinsaturi Omega 3 a lungo termine con o senza intervento multidominio sulla funzione cognitiva negli anziani con disturbi della memoria
Non sono stati condotti ampi studi per studiare l'efficacia di un intervento che unisca un composto specifico e diversi interventi...
Anziani: il Testosterone produce miglioramenti dell’anemia e della densità minerale ossea, ma non ha effetto sulla memoria
I Testosterone Trials ( TTrials ) hanno mostrato che un lieve stato anemico e una ridotta densità ossea possono...
L'origine dell'Alzheimer sarebbe legata ai disturbi d'umore e non alla memoria come si è sempre pensato
Uno studio di ricercatori italiani, pubblicato su Nature Communications, ha mostrato che l'origine della malattia di Alzheimer non è nell'area...
Il gene COUP-TFI controlla la forma dell’ippocampo, la struttura del cervello responsabile della memoria
Un gruppo di ricercatori, coordinato da Elvira De Leonibus, dell’Istituto Telethon di genetica e medicina di Pozzuoli e del Laboratorio...
La terapia ormonale a base di estrogeni non preserva la memoria e la capacità cognitiva nelle donne in post-menopausa
Uno studio ha dimostrato che la terapia con estrogeni nelle donne in menopausa non è utile a conservare la memoria...
Autotaxina associata ad aumentato rischio di compromissione della memoria e di diabete mellito di tipo 2
L’enzima autotaxina potrebbe permettere di prevedere il presentarsi di alterazioni della memoria tipiche della malattia di Alzheimer e del diabete...