Lenvatinib versus Sorafenib per il trattamento di prima linea del carcinoma epatocellulare non-resecabile


Il carcinoma epatocellulare è la terza causa di morte per cancro nel mondo.
La conservazione della qualità di vita correlata alla salute ( HRQOL ) durante il trattamento è un importante obiettivo terapeutico.
È stato valutato l'effetto del trattamento con Lenvatinib ( Lenvima ) rispetto a Sorafenib ( Nexavar ) sulla qualità HRQOL.

REFLECT era uno studio di fase 3 multicentrico, randomizzato, in aperto, di non-inferiorità pubblicato in precedenza che ha confrontato l'efficacia e la sicurezza di Lenvatinib rispetto a Sorafenib come trattamento sistemico di prima linea per il carcinoma epatocellulare non-resecabile.

I pazienti eleggibili erano di età pari o superiore a 18 anni con carcinoma epatocellulare non-resecabile e una o più lesioni target misurabili secondo i criteri RECIST di valutazione della risposta nei tumori solidi modificati, classificazione BCLC ( Barcelona Clinic Liver Cancer ) stadio B o C, classe Child-Pugh A, ECOG performance status pari o inferiore a 1 e adeguata funzionalità degli organi.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale; i fattori di stratificazione per l'assegnazione del trattamento includevano regione; invasione macroscopica della vena porta, diffusione extraepatica o entrambe; ECOG performance status; e peso corporeo.

Gli esiti riportati dai pazienti ( PRO ), raccolti al basale, il giorno 1 di ogni ciclo successivo e alla fine del trattamento, sono stati valutati in analisi post-hoc degli endpoint secondari ed esplorativi nella popolazione di analisi, che era la sottopopolazione di pazienti con una valutazione PRO al basale.

Un modello lineare a effetti misti ha valutato il cambiamento rispetto al basale nei PRO, tra cui EORTC Quality of Life Questionnaire Core 30 ( QLQ-C30 ) e le scale QLQ-HCC18 specifiche per il carcinoma epatocellulare ( entrambi endpoint secondari dello studio REFLECT ).

Le analisi del tempo al deterioramento definitivo sono state fatte sulla base di soglie stabilite per le differenze minime per il peggioramento nei PRO.
Le analisi dei responder hanno esplorato le associazioni tra qualità HRQOL e risposta clinica.

Dei 954 pazienti eleggibili assegnati in modo casuale a Lenvatinib ( n=478 ) o a Sorafenib ( n=476 ) tra il 2013 e il 2015, 931 ( n=468 per Lenvatinib; n=463 per Sorafenib ) sono stati inclusi nella analisi.
I punteggi PRO di base riflettevano qualità HRQOL e funzionamento alterati e un notevole carico di sintomi rispetto a qualità HRQOL piena.

Le differenze nella variazione media complessiva rispetto alle stime di base nella maggior parte delle scale PRO generalmente hanno favorito il gruppo Lenvatinib rispetto al gruppo Sorafenib, sebbene le differenze non fossero nominalmente statisticamente o clinicamente significative.

I pazienti trattati con Lenvatinib hanno manifestato ritardi nominalmente statisticamente significativi nel deterioramento definitivo e significativo del dominio QLQ-C30 di affaticamento ( hazard ratio, HR 0.83 ), dolore ( HR=0.80 ) e diarrea ( HR=0.52 ) rispetto ai pazienti trattati con Sorafenib.

Differenze significative nel tempo al deterioramento definitivo non sono state osservate per altri domini QLQ-C30 e non c'è stata alcuna differenza nel tempo al deterioramento definitivo sullo stato di salute globale / punteggio QOL ( HR=0.89 ).
Per la maggior parte delle scale PRO, le differenze nella variazione media complessiva rispetto alle stime di base hanno favorito i responder rispetto ai non-responder.

Su tutte le scale, gli hazard ratio per il tempo al deterioramento definitivo sono state a favore dei responder; il tempo mediano al deterioramento definitivo per i responder ha superato quello per i non-responder di un intervallo compreso tra 4.8 e 14.6 mesi.

La qualità HRQOL per i pazienti sottoposti a trattamento per il carcinoma epatocellulare non-resecabile è un'importante considerazione terapeutica.
L'evidenza dei benefici di qualità HRQOL in domini clinicamente rilevanti ha supportato l'uso di Lenvatinib rispetto a Sorafenib per ritardare il deterioramento funzionale nel carcinoma epatocellulare in fase avanzata. ( Xagena2021 )

Vogel A et al, Lancet Gastroenterology & Hepatology 2021; 6: 649-658

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