Alunbrig nel trattamento del carcinoma del polmone non-a-piccole cellule ALK-positivo


Alunbrig è un medicinale antitumorale usato nel trattamento di adulti affetti da un tipo di tumore del polmone denominato carcinoma del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ).
Alunbrig, il cui principio attivo è Brigatinib, trova impiego nei pazienti che non sono stati trattati in precedenza con un medicinale della classe degli inibitori di ALK o che in precedenza erano stati trattati con l’inibitore di ALK Crizotinib.
Alunbrig è utilizzato solo se il tumore NSCLC è positivo per ALK, ossia se le cellule tumorali mostrano talune alterazioni che interessano il gene che produce una proteina denominata ALK ( chinasi del linfoma anaplastico ).

Il tumore del paziente deve essere testato prima d’iniziare il trattamento con Alunbrig per confermare la presenza di alterazioni genetiche che interessano ALK ( stato positivo per ALK ).

Alunbrig è disponibile sotto forma di compresse ( 30 mg, 90 mg e 180 mg ). La dose iniziale raccomandata è di 90 mg, da assumere una volta al giorno per i primi 7 giorni, che viene poi successivamente incrementata a 180 mg una volta al giorno.
Dosi ridotte sono raccomandate nei pazienti con grave riduzione della funzione epatica o renale. I pazienti con una funzione renale gravemente ridotta devono essere attentamente monitorati, soprattutto durante la prima settimana di trattamento, per i sintomi della malattia polmonare, quali tosse o respirazione difficoltosa.
Il trattamento può proseguire fino a quando il paziente ne trae beneficio. In caso di comparsa di effetti indesiderati il medico può decidere di ridurre la dose o interrompere temporaneamente il trattamento.
In determinati casi è necessario cessare definitivamente il trattamento.

ALK appartiene a una famiglia di enzimi denominati recettori tirosin chinasici, che contribuiscono alla crescita delle cellule e alla formazione di nuovi vasi sanguigni che ne garantiscono l’irrorazione.
Nei pazienti con tumore NSCLC positivo per ALK ( ALK+ ) viene prodotta una forma anomala di ALK che stimola le cellule tumorali a dividersi e a crescere in maniera incontrollata.
Il principio attivo di Alunbrig, Brigatinib, agisce bloccando l’attività di ALK, riducendo pertanto la crescita e la diffusione del tumore.

Alunbrig si è dimostrato efficace nel trattamento del tumore NSCLC positivo per ALK in due studi principali.
Il primo studio ha coinvolto 222 pazienti nei quali la malattia è progredita nonostante un precedente trattamento con Crizotinib. Brigatinib non è stato confrontato con un’altra terapia o con un placebo. La risposta al trattamento è stata valutata mediante l’acquisizione di immagini corporee e sulla base di criteri standardizzati in uso per i tumori solidi: si considerava completa la risposta di pazienti in cui non si osservavano più segni della presenza del cancro. Circa il 56% dei pazienti a cui venivano somministrati 90 mg di Brigatinib al giorno, aumentati a 180 mg dopo 7 giorni, ha mostrato una risposta completa o parziale al medicinale. Le risposte sono state mantenute in media per circa 14 mesi.
Il secondo studio ha coinvolto 275 pazienti che in precedenza non erano stati trattati con un inibitore di ALK. In questo studio la malattia è peggiorata in media dopo 24 mesi nei pazienti trattati con Brigatinib, rispetto agli 11 mesi nei paesi trattati con Crizotinib.

Gli effetti indesiderati più comuni di Alunbrig ( che possono riguardare più di 1 persona su 4 ) sono iperglicemia, iperinsulinemia, anemia, nausea, bassa conta dei globuli bianchi, tra cui livelli ridotti dei globuli bianchi detti linfociti, diarrea, stanchezza, tosse, cefalea, ipofosfatemia ( bassi livelli ematici di fosfati ), eruzione cutanea, vomito, dispnea ( respirazione difficoltosa ), ipertensione, mialgia ( dolore muscolare ) e risultati dell’esame del sangue che indicano anormalità del fegato ( aumento dei livelli di ALT e AST e fosfatasi alcalina ), del pancreas ( aumento della lipasi e dell’amilasi ), della funzione muscolare ( aumento del CPK ) o della coagulazione del sangue ( aumento di APTT ).
Gli effetti indesiderati gravi più comuni ( che possono riguardare più di 1 persona su 50 ) sono polmonite, infezione polmonare, dispnea e piressia ( febbre ).

Alunbrig è risultato efficace nel trattare pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule positivo per ALK che erano stati precedentemente trattati con un inibitore di ALK denominato Crizotinib o che non erano stati trattati con un inibitore di ALK.
Una volta adottate misure adeguate per gestire l’effetto indesiderato potenzialmente grave della malattia polmonare, il profilo di sicurezza di Alunbrig è considerato gestibile.
L’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha deciso che i benefici di Alunbrig sono superiori ai rischi.

Fonte: EMA, 2020

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