Carcinoma al polmone metastatico non-a-piccole cellule: significativo beneficio di sopravvivenza globale con Tecentriq nei pazienti con alta espressione di PD-L1 rispetto alla chemioterapia - Approvazione dell'FDA


La FDA ( US Food and Drug Administration ) ha approvato Tecentriq ( Atezolizumab ) come trattamento di prima linea per gli adulti con carcinoma polmonare metastatico non-a-piccole cellule ( NSCLC ) i cui tumori hanno un'elevata espressione di PD-L1 ( TC maggiore o uguale al 50% o IC maggiore o uguale al 10% ), come determinato da un test approvato dalla FDA, senza aberrazioni genomiche tumorali a carico di EGFR o ALK.

Questa approvazione si basa su una analisi intermedia dello studio di fase III IMpower110, che ha dimostrato che la monoterapia con Atezolizumab ha migliorato la sopravvivenza globale ( OS ) di 7.1 mesi rispetto alla chemioterapia ( sopravvivenza globale mediana, OS = 20.2 contro 13.1 mesi; hazard ratio, HR = 0.59 , IC al 95%: 0.40-0.89; p = 0.0106 ) nelle persone con alta espressione di PD-L1 ( TC3/IC3-wild-type [ WT ] ).
La sicurezza di Atezolizumab sembra essere coerente con il suo profilo di sicurezza noto e non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
Sono stati segnalati eventi avversi correlati al trattamento di grado 3-4 nel 12.9% delle persone che hanno ricevuto Atezolizumab rispetto al 44.1% delle persone che hanno ricevuto la chemioterapia.

Tecentriq è la prima e unica immunoterapia antitumorale a singolo agente con tre opzioni di dosaggio, che consente la somministrazione ogni due, tre o quattro settimane.

Negli Stati Uniti, Tecentriq ha ricevuto quattro approvazioni per il tumore al polmone non-a-piccole cellule, anche come singolo agente o in combinazione con terapie mirate e/o chemioterapie.
È stato anche approvato in combinazione con Carboplatino ed Etoposide ( chemioterapia ) per il trattamento di prima linea degli adulti con carcinoma polmonare a piccole cellule a stadio esteso.

IMpower110 è uno studio randomizzato in aperto che sta valutando l'efficacia e la sicurezza della monoterapia con Atezolizumab rispetto a Cisplatino o a Carboplatino e a Pemetrexed o alla Gemcitabina ( chemioterapia ) in partecipanti selezionati per l'espressione di PD-L1, in stadio IV, con istologia non-squamosa o squamosa.
Lo studio ha arruolato 572 persone, di cui 554 nella popolazione intention-to-treat wild-type, con esclusione delle persone con aberrazioni genomiche tumorali a livello di EGFR o ALK.
I pazienti sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 a ricevere: monoterapia con Atezolizumab, fino a progressione della malattia ( o alla perdita del beneficio clinico, in base alla valutazione dello sperimentatore ), tossicità inaccettabile o decesso; oppure Cisplatino o Carboplatino ( a discrezione dello sperimentatore ) in combinazione con Pemetrexed ( non-squamoso ) o Gemcitabina ( squamoso ), seguito da terapia di mantenimento con Pemetrexed da solo ( non-squamoso ) o migliore terapia di supporto ( squamoso ) fino a progressione della malattia, tossicità inaccettabile o morte.

L'endpoint primario di efficacia era la sopravvivenza globale per sottogruppo PD-L1 ( TC3/IC3-WT; TC2/3/IC2/3-WT; e TC1.2.3/IC1.2.3-WT ), come determinato dal test SP142.
Gli endpoint secondari chiave includevano la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) valutata dallo sperimentatore, il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) e la durata della risposta ( DoR ).

Atezolizumab è un anticorpo monoclonale progettato per legarsi alla proteina PD-L1, che viene espressa sulle cellule tumorali e sulle cellule immunitarie infiltranti il ​​tumore, bloccando le sue interazioni con i recettori PD-1 e B7.1.
Inibendo PD-L1, Atezolizumab permette l'attivazione delle cellule T.

Il cancro al polmone è la principale causa di morte per tumore a livello globale. Ogni anno 1.76 milioni di persone muoiono a causa della malattia; questo si traduce in oltre 4.800 morti in tutto il mondo ogni giorno.
Il carcinoma polmonare può essere suddiviso in due tipi principali: carcinoma polmonare non-a-piccole cellule e carcinoma polmonare a piccole cellule. Il tumore NSCLC è il tipo più diffuso e rappresenta circa l'85% di tutti i casi. L'NSCLC comprende il carcinoma polmonare a cellule non-squamose e a cellule squamose; la forma squamosa è caratterizzata da cellule piatte che coprono la superficie delle vie aeree quando osservate al microscopio. ( Xagena2020 )

Fonte: Roche, 2020

Onco2020 Pneumo2020 Farma2020


Indietro

Altri articoli




I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ). Sono state...


Attualmente non esiste una terapia standard per migliorare l'anoressia correlata al tumore, che ostacola la sopravvivenza. La Mirtazapina ( Remeron...


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


La combinazione di un anticorpo contro PD-1 o il suo ligando ( PD-L1 ) con la chemioterapia è il trattamento...


E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Lo studio di fase 2 TRUST-I ha mostrato risposte durature nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC )...