Trattamento di prima linea con Cisplatino nei pazienti anziani con cancro al polmone non-a-piccole cellule in fase avanzata: analisi congiunta degli studi di fase III MILES-3 e MILES-4


È stata testata l'efficacia dell'aggiunta di Cisplatino al trattamento di prima linea per i pazienti anziani con cancro polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ), avanzato, nell'ambito di un'analisi combinata di due studi paralleli di fase III, MILES-3 e MILES-4.

I pazienti con tumore NSCLC avanzato di età superiore ai 70 anni con ECOG performance status da 0 a 1 sono stati assegnati in modo casuale a Gemcitabina ( Gemzar ) o Pemetrexed ( Alimta ), con o senza Cisplatino.
In ogni studio sono stati necessari 382 eventi per rilevare un hazard ratio ( HR ) di morte di 0.75, con potenza dell'80% e alfa a due code di 0.05.

Gli studi sono stati chiusi prematuramente a causa del lento reclutamento, ma il database comune ha permesso di analizzare l'efficacia del Cisplatino sulla base dell'intention-to-treat ( ITT ) aggiustando per studio, istotipo, farmaco associato non-Platino, stadio, performance status, sesso, età e dimensioni del centro di studio.

Dal 2011 al 2016, 531 pazienti ( MILES-3, 299; MILES-4, 232 ) sono stati assegnati a Gemcitabina o Pemetrexed senza ( n=268 ) o con Cisplatino (n=263).
L'età media era di 75 anni, il 79% era di sesso maschile e il 70% aveva un'istologia non-squamosa.
A un follow-up mediano di 2 anni, sono stati registrati 384 decessi e 448 eventi di sopravvivenza priva di progressione.

La sopravvivenza globale non è stata significativamente prolungata con Cisplatino ( HR, 0.86, P=0.14 ) e il punteggio dello stato di salute globale della qualità di vita non è migliorato, mentre la sopravvivenza libera da progressione ( HR 0.76; P=0.005 ) e il tasso di risposta oggettiva ( 15.5% vs 8.5%; P=0.02 ) sono stati significativamente migliori.
Sono stati trovati con Cisplatino significativamente maggiori tossicità ematologiche, affaticamento e anoressia.

In conclusione, l'aggiunta di Cisplatino alla chemioterapia a singolo agente non prolunga significativamente la sopravvivenza globale e non migliora il punteggio dello stato di salute globale della qualità di vita nei pazienti anziani con tumore al polmone non-a-piccole cellule in fase avanzato. ( Xagena2018 )

Gridelli C et al, J Clin Oncol 2018; 36: 2585-2592

Pneumo2018 Onco2018 Farma2018



Indietro

Altri articoli




I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ). Sono state...


Attualmente non esiste una terapia standard per migliorare l'anoressia correlata al tumore, che ostacola la sopravvivenza. La Mirtazapina ( Remeron...


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


La combinazione di un anticorpo contro PD-1 o il suo ligando ( PD-L1 ) con la chemioterapia è il trattamento...


E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...


Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...


Lo studio di fase 2 TRUST-I ha mostrato risposte durature nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC )...