Voriconazolo può essere associato a rischio di carcinoma a cellule squamose nei pazienti sottoposti a trapianto di polmone
Secondo uno studio, i riceventi trapianto di polmone trattati con Voriconazolo ( Vfend ) per prevenire l'aspergillosi hanno presentato una probabilità significativamente maggiore rispetto a coloro che non avevano ricevuto Voriconazolo, di sviluppare carcinoma a cellule squamose ( SCC ).
Ricercatori del National Cancer Institute ( NCI ) hanno sollevato la questione dell'associazione tra Voriconazolo e rischio di carcinoma dei cheratinociti in individui che avevano ricevuto un trapianto di polmone.
Voriconazolo è usato per trattare l'aspergillosi, che spesso può essere fatale durante il trapianto.
Piccoli studi hanno indicato che il Voriconazolo aumenta il rischio di carcinoma cutaneo a cellule squamose.
I dati per lo studio di coorte basato sulla popolazione sono stati estratti dal Registro SRTR ( Scientific Registry of Transplant Recipients ), e includevano 9.599 individui bianchi non-ispanici che sono stati sottoposti a procedure di trapianto di polmone nel periodo 2007-2016.
Oltre al Voriconazolo, sono stati studiati i parametri associati all'esposizione a farmaci antifungini Itraconazolo e Posaconazolo.
Il primo carcinoma a cellule squamose o carcinoma a cellule basali ( BCC ) segnalato al Registro dei trapianti è servito come misura di esito primario.
L'età media al trapianto era di 59 anni tra le 9.793 procedure eseguite su 9.599 pazienti.
La coorte era composta per il 59.5% da maschi, e per il 58.4% da fumatori.
La durata mediana del follow-up è stata di 3 anni dopo la procedura. In questo periodo, i ricercatori hanno riportato il verificarsi di 1.031 tumori a cellule squamose ( incidenza, 322 per 10.000 anni-persona ) e 347 tumori a cellule basali ( incidenza, 101 per 10.000 anni-persona ).
I risultati dell'endpoint primario hanno mostrato che i destinatari di trapianto con 1-3 mesi di impiego di Voriconazolo avevano una probabilità significativamente maggiore di sviluppare carcinoma a cellule squamose rispetto ai riceventi senza storia di utilizzo di Voriconazolo ( hazard ratio, HR aggiustato = 1.09; IC 95%, 0.90-1.31 ).
Inoltre, rispetto all'assenza di Voriconazolo, coloro che hanno utilizzato Voriconazolo per 4-7 mesi ( HR aggiustato = 1.42; IC 95%, 1.16-1.73 ), da 8 a 15 mesi ( HR aggiustato = 2.04; IC 95%, 1.67-2.50 ) e per più di 15 mesi ( HR aggiustato = 3.05; IC 95%, 2.37-3.91 ) hanno presentato un rischio elevato di carcinoma a cellule squamose.
L'esposizione a Itraconazolo ha determinato un aumento del rischio di carcinoma a cellule squamose ( HR aggiustato = 1.20; IC 95%, 1.00-1.45 ).
I risultati relativi al carcinoma a cellule basali non hanno mostrato alcuna associazione tra il rischio e l'uso di Voriconazolo.
Tuttavia, sia l'uso di Itraconazolo ( HR aggiustato = 1.74; IC 95%, 1.27-2.37 ) sia l'uso di Posaconazolo ( HR aggiustato = 1.55; IC 95%, 1.00-2.41 ) hanno dimostrato associazioni con il rischio di carcinoma a cellule basali.
Questi risultati hanno mostrato che i pazienti sottoposti a trapianto di polmone ad alto rischio di carcinomi cheratinocitari aggressivi dovrebbero limitare l'esposizione al Voriconazolo quando possibile; sono inoltre raccomandati comportamenti di protezione cutanea e più frequenti screening oncologici. ( Xagena2020 )
Fonte: American Academy of Dermatology ( AAD ) Virtual Meeting, 2020
Dermo2020 Onco2020 Pneumo2020 Chiru2020 Inf2020 Farma2020
Indietro
Altri articoli
ASCO24 - Studio CROWN: Lorlatinib come prima linea riduce il rischio di progressione o morte a 5 anni, rispetto a Crizotinib, nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato ALK-positivo
Sono stati presentati i risultati di follow-up a lungo termine dello studio di fase 3 CROWN che ha valutato Lorlatinib...
ASCO24 - Ivonescimab migliora la sopravvivenza libera da progressione nel cancro al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso con mutazione di EGFR dopo fallimento di un inibitore tirosin-chinasico di EGFR. Studio HARMONi-A
Ivonescimab più chemioterapia è stato approvato in Cina, e ora è considerato il trattamento standard per i pazienti con carcinoma...
ASCO24 - Osimertinib ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione, rispetto al placebo, nei pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule con mutazione EGFR in fase avanzata. Studio LAURA
Uno studio randomizzato di fase 3 ha mostrato che Osimertinib ( Tagrisso ) dopo la chemioradioterapia ha migliorato drasticamente la...
Correlazioni tra tasso di risposta e sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale negli studi di immunoterapia per il tumore al polmone metastatico non-a-piccole cellule
I cambiamenti radiografici potrebbero non catturare completamente gli effetti del trattamento degli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ). Sono state...
Mirtazapina come stimolante dell'appetito nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule e anoressia
Attualmente non esiste una terapia standard per migliorare l'anoressia correlata al tumore, che ostacola la sopravvivenza. La Mirtazapina ( Remeron...
Chemioradioterapia ipofrazionata accelerata seguita da potenziamento con radioterapia ablativa stereotassica per il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato, non-resecabile
La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...
Atezolizumab e Platino più Pemetrexed con o senza Bevacizumab per il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule non-squamoso metastatico
La combinazione di un anticorpo contro PD-1 o il suo ligando ( PD-L1 ) con la chemioterapia è il trattamento...
Efficacia di Osimertinib sul sistema nervoso centrale con o senza chemioterapia nel cancro al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione di EGFR
E' stata riportata l'efficacia sul sistema nervoso centrale ( SNC ) di Osimertinib ( Tagrisso ) più chemioterapia di prima...
Atezolizumab più Bevacizumab e chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR o ALK: studio ATTLAS, KCSG-LU19-04
Nel trattamento del tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) con una mutazione driver, il ruolo dell’anticorpo anti-PD-L1 dopo l’inibitore...
Carcinoma al polmone non-a-piccole cellule ROS1-positivo: Taletrectinib associato a risposte sostenute
Lo studio di fase 2 TRUST-I ha mostrato risposte durature nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC )...