La maggior incidenza di eventi cardiovascolari non favorevoli nei pazienti con sclerosi aortica è associata a coronaropatia e ad infiammazione


La sclerosi aortica è associata ad outcome (esito) cardiovascolare non favorevole.

I Ricercatori del Beaumont Hospital del Royal Oak negli Usa hanno valutato l’esistenza di una relazione tra sclerosi aortica, marker sierici di infiammazione ed outcome cardiovascolare non favorevole.

Lo studio è stato compiuto su 425 pazienti, età media 68 anni, giunti al Dipartimento d’Emergenza con dolore toracico.

La sclerosi aortica è stata identificata in 203 pazienti ( 49% ).

Ad 1 anno, i pazienti con sclerosi aortica avevano una maggiore incidenza di eventi cardiovascolari e di mortalità rispetto a coloro che non avevano una malattia valvolare ( 16,8% versus 7,1%; p = 0,002 ).

Tuttavia all’analisi multivariata la sclerosi aortica non è risultata associata in modo indipendente all’outcome cardiovascolare non favorevole.

I soli predittori indipendenti di mortalità cardiaca o infarto miocardico, ad 1 anno, erano la malattia coronarica ( hazard ratio, HR: 3,23 ), gli alti livelli di CRP ( proteina C – reattiva , un marker di infiammazione ) ( HR: 2,2 ), l’insufficienza cardiaca congestizia ( HR = 2,15 ).

Da questo studio emerge che l’aumentata incidenza di eventi cardiovascolari nei pazienti con sclerosi aortica non dipende dalla malattia valvolare in sé, ma dalla malattia coronarica e dall’infiammazione. ( Xagena2004 )

Chandra Hr et al, J Am Coll Cardiol 2004; 43 : 169 – 175


Cardio2004


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