L’acido folico migliora la funzione endoteliale nella coronaropatia con meccanismi indipendenti dalla riduzione dei livelli diomocisteina
L’omocisteina è un fattore di rischio per al coronaropatia, sebbene la relazione causale rimanga da essere provata .
Qualora venisse accertata questa associazione, il trattamento con acido folico ridurrebbe il rischio del 25%, oltre ad essere una terapia poco costosa.
E’ stato ipotizzato che il miglioramento avvenga mediante una riduzione nell’omocisteina totale o libera.
Uno studio randomizzato, controllato con placebo e somministrazione di acido folico (5 mg/die) è stato eseguito in 33 pazienti per 6 settimane.
La funzione endoteliale, valutata mediante dilatazione mediata dal flusso, è stata misurata prima e a 2 e 4 ore dopo la prima dose di acido folico, e dopo 6 settimane di trattamento.
Nella prima ora il folato plasmatico è aumentato in modo sensibile. La dilatazione flusso-mediata è migliorata a 2 ore ed a 4 ore era completa.
I valori dell’omocisteina totale non hanno presentato differenze significative. L’omocisteina libera non è risultata modificata a 3 ore, ma era leggermente ridotta a 4 ore.
Il miglioramento della dilatazione flusso-mediata non era associato alla riduzione dell’omocisteinemia totale o libera.
Questi dati indicano che l’acido folico migliora in acuto la funzione endoteliale nei soggetti coronaropatici con un meccanismo indipendente dai livelli di omocisteina.
Doshi SN et al, Circulation 2002; 105: 22-26
( Xagena2002 )
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