Sorafenib nel carcinoma a cellule renali chiare in stadio avanzato


È stato condotto uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, riguardante Sorafenib ( Nexavar ), un inibitore multichinasi della proliferazione di cellule tumorali e dell'angiogenesi, nei pazienti con tumore a cellule renali variante a cellule chiare in fase avanzata.

Nel periodo 2003-2005, 903 pazienti con carcinoma a cellule renali resistente alla terapia standard, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere il trattamento continuo con Sorafenib orale ( alla dose di 400 mg due volte al giorno ) oppure placebo; 451 pazienti hanno assunto Sorafenib e 452 il placebo.

L'endpoint primario era la sopravvivenza globale.

Una singola analisi pianificata di sopravvivenza libera da progressione nel gennaio 2005 ha mostrato un beneficio statisticamente significativo per Sorafenib rispetto al placebo. Di conseguenza, il passaggio da placebo a Sorafenib è stato consentito a partire dal maggio 2005.

Al cutoff di gennaio 2005, la sopravvivenza libera da progressione media è stata di 5.5 mesi nel gruppo Sorafenib e di 2.8 mesi nel gruppo placebo ( hazard ratio per la progressione della malattia nel gruppo Sorafenib, HR=0.44; p minore di 0.01 ).

La prima analisi ad interim sulla sopravvivenza globale del maggio 2005 ha dimostrato che Sorafenib ha ridotto il rischio di mortalità rispetto al placebo ( HR=0.72; p=0.02 ), anche se questo beneficio non è risultato statisticamente significativo in base alla soglia di O'Brien-Fleming.

Le risposte parziali sono state riportate come le migliori risposte nel 10% dei pazienti trattati con Sorafenib e nel 2% di quelli trattati con placebo ( p minore di 0.001 ).

Diarrea, eruzioni cutanee, affaticamento e reazioni cutanee mano-piede sono stati gli eventi avversi più comuni associati a Sorafenib.
L’ipertensione e l’ischemia cardiaca sono stati rari eventi avversi gravi più comuni nei pazienti trattati con Sorafenib,

In conclusione, rispetto al placebo, il trattamento con Sorafenib prolunga la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti con carcinoma a cellule renali chiare, che hanno fallito la terapia precedente. ( Xagena2007 )

Escudier B et al, New Engl J Med 2007; 356: 125-134



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