Associazione delle misure seriali di troponina T utilizzando un saggio sensibile con l’insufficienza cardiaca incidente e la mortalità per cause cardiovascolari nelle persone anziane
Gli anziani rappresentano la maggior parte dei casi di diagnosi di insufficienza cardiaca di nuova insorgenza, ma modelli di predizione basati su fattori di rischio tradizionali mostrano un'accuratezza limitata in questa popolazione al fine di identificare le persone a maggior rischio di ospedalizzazione o di morte.
È stato condotto uno studio per determinare se la troponina T cardiaca ( cTnT ) misurata con un saggio ad alta sensibilità fosse riscontrabile nella maggior parte degli anziani e se misurazioni seriali di questo valore fossero associate al rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e morte cardiovascolare.
Lo studio di coorte nazionale e longitudinale ( Cardiovascular Health Study ) ha coinvolto 4221 adulti di età uguale o superiore a 65 anni senza precedente scompenso cardiaco e sottoposti a misurazioni della troponina T cardiaca con un saggio ad alta sensibilità al basale ( 1989-1990 ) e dopo un periodo compreso tra 2 e 3 anni ( n=2918 ).
L’insufficienza cardiaca di nuova insorgenza e la mortalità cardiovascolare sono state esaminate fino a giugno 2008 rispetto alle concentrazioni di troponina T cardiaca, tenendo conto di predittori di rischio clinico.
La troponina T cardiaca è risultata identificabile ( maggiore o uguale a 3.00 pg/mL ) in 2794 partecipanti ( 66.2% ).
Durante un follow-up mediano di 11.8 anni, 1279 partecipanti sono andati incontro a insufficienza cardiaca di nuova insorgenza e sono stati osservati 1103 decessi per cause cardiovascolari, con un maggior rischio per entrambi gli endpoint correlati a concentrazioni più elevate di troponina T cardiaca.
Tra i partecipanti con i più alti livelli di troponina T cardiaca ( maggiore di 12.94 pg/mL ), è stato osservato un tasso di incidenza per 100 persone-anno di 6.4 ( hazard ratio [ HR ] aggiustato, 2.48 ) per insufficienza cardiaca e un tasso di incidenza di 4.8 ( HR aggiustato, 2.91 ) per decesso cardiovascolare rispetto ai partecipanti con livelli di troponina T cardiaca troppo bassi per essere misurati ( tasso di incidenza, 1.6 e 1.1 per insufficienza cardiaca e decesso per cause cardiovascolari, rispettivamente ).
Tra le persone con livelli inizialmente misurabili di troponina T cardiaca, un successivo aumento superiore al 50% ( n=393, 22% ) è risultato associato a un maggior rischio di insufficienza cardiaca ( HR aggiustato, 1.61 ) e morte per cause cardiovascolari ( HR aggiustato, 1.65 ), mentre una diminuzione di più del 50% ( n=247, 14% ) è risultata associata a un rischio inferiore di scompenso cardiaco ( HR aggiustato, 0.73 ) e mortalità cardiovascolare ( HR aggiustato, 0.71 ) rispetto ai partecipanti con cambiamenti uguali o inferiori al 50%.
L'aggiunta delle misurazioni basali di troponina T cardiaca ai fattori di rischio clinico è risultata associata solamente a un modesto miglioramento nella capacità di discriminazione.
In conclusione, in questa coorte di anziani con insufficienza cardiaca nota, i livelli basali di troponina T cardiaca e i cambiamenti nei livelli cTnT, misurati con un saggio ad alta sensibilità, sono risultati significativamente associati a scompenso cardiaco incidente e a mortalità cardiovascolare. ( Xagena2010 )
deFilippi CR et al, JAMA 2010; 304: 2494-2502
Cardio2010 Diagno2010
Indietro
Altri articoli
Sopravvivenza libera da progressione radiografica e sopravvivenza libera da progressione clinica come potenziali surrogati della sopravvivenza globale negli uomini con tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni
Nonostante il notevole aumento della longevità degli uomini affetti da tumore alla prostata metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ),...
Chemioradioterapia ipofrazionata accelerata seguita da potenziamento con radioterapia ablativa stereotassica per il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato, non-resecabile
La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Scarsa concordanza tra la valutazione di CA-125 e la valutazione RECIST per la progressione nelle pazienti con tumore ovarico recidivante sensibile al Platino in terapia di mantenimento con un inibitore PARP
L'antigene tumorale 125 ( CA-125 ) è raccomandato dalle linee guida terapeutiche e ampiamente utilizzato per diagnosticare la recidiva del...
Intensificazione del blocco degli androgeni nei pazienti con tumore alla prostata sensibile alla castrazione biochimicamente recidivante ad alto rischio: AFT-19, studio PRESTO
I pazienti con carcinoma prostatico biochimicamente ricorrente ( BRPC ) dopo prostatectomia radicale e un breve tempo di raddoppio del...
Terapia aggiuntiva con Rosuvastatina per la tubercolosi polmonare sensibile alla Rifampicina
Per la tubercolosi farmacosensibile sono necessari trattamenti più brevi. L'aggiunta delle statine aggiuntive aumenta l’attività battericida nei modelli preclinici di...
Beneficio nel tumore alla prostata metastatico ormono-sensibile da Docetaxel
L'aggiunta di Docetaxel ( Taxotere ) alla terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) migliora la sopravvivenza nei pazienti con...
Atezolizumab combinato con Bevacizumab e terapia a base di Platino per il tumore all'ovaio Platino-sensibile: studio ATALANTE / ENGOT-ov29
Le doppiette a base di Platino con Bevacizumab ( Avastin ) concomitante e di mantenimento sono la terapia standard per...
La sospensione anticipata degli inibitori della calcineurina è fattibile dopo il trapianto di cellule staminali ematopoietiche aploidentiche: studio ANZHIT 1
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche aploidentiche ( aplo-HSCT ) utilizzando Ciclofosfamide post-trapianto ( PTCy ) è appropriato per coloro...
Studio NADIM II: trattamento neoadiuvante con Nivolumab più chemioterapia basata su Platino versus sola chemioterapia nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule operabile in stadio IIIA o IIIB
Il 20% circa dei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) riceve una diagnosi in stadio III. In...