Bassi livelli di colesterolo HDL e aumento del rischio di eventi cardiovascolari nella cardiopatia ischemica stabile


Uno studio ha cercato di valutare l'effetto indipendente del livello di colesterolo HDL sul rischio cardiovascolare nei pazienti con cardiopatia ischemica stabile, che stavano ricevendo terapia medica ottimale.

Sebbene un basso livello di colesterolo HDL sia un predittore di rischio cardiovascolare potente e indipendente, dati recenti hanno indicato che potrebbe non essere applicabile quando il colesterolo LDL è ridotto a livelli ottimali utilizzando una terapia intensiva con statine.

È stata eseguita un'analisi post-hoc su 2.193 uomini e donne con cardiopatia ischemica stabile provenienti dallo studio COURAGE ( Clinical Outcomes Utilizing Revascularization and Aggressive Drug Evaluation ).

L'esito primario era rappresentato da un composito di morte per qualsiasi causa o infarto miocardico non-fatale.

È stata valutata l'associazione indipendente tra i livelli di colesterolo misurati dopo 6 mesi di terapia medica ottimale e il tasso di eventi cardiovascolari dopo 4 anni. Sono state eseguite separatamente analisi simili in soggetti con livelli di colesterolo LDL inferiori a 70 mg/dl ( 1.8 mmol/l ).

Nella popolazione generale, il tasso di mortalità / infarto miocardico è stato più basso del 33% nel più alto quartile di colesterolo HDL, rispetto al quartile più basso, identificando il quartile di colesterolo HDL come un importante predittore indipendente di morte / infarto miocardico ( P=0.05 ), ma senza interazione per categoria di colesterolo LDL ( P=0.40 ).

Tra i soggetti con livelli di colesterolo LDL minori di 70 mg/dl, quelli nel più alto quintile di colesterolo HDL hanno avuto una riduzione del rischio relativo del 65% di morte o infarto miocardico rispetto al quintile più basso, dimostrando che il quintile di colesterolo HDL ha un significativo effetto predittivo inverso ( P=0.02 ).

In conclusione, in questa analisi post-hoc, i pazienti con cardiopatia ischemica stabile hanno continuato a correre un rischio cardiovascolare incrementale associato a bassi livelli di colesterolo HDL, nonostante ricevessero la terapia medica ottimale durante il follow-up a lungo termine.
Questa relazione è rimasta costante ed è apparsa più evidente anche quando il colesterolo LDL è stato ridotto a livelli ottimali con una terapia dislipidemica intensiva. ( Xagena2013 )

Acharjee S et al, J Am Coll Cardiol 2013; 62: 20: 1826-1833

Cardio2013 Endo2013



Indietro

Altri articoli


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...


L'antigene tumorale 125 ( CA-125 ) è raccomandato dalle linee guida terapeutiche e ampiamente utilizzato per diagnosticare la recidiva del...


I pazienti con carcinoma prostatico biochimicamente ricorrente ( BRPC ) dopo prostatectomia radicale e un breve tempo di raddoppio del...


Per la tubercolosi farmacosensibile sono necessari trattamenti più brevi. L'aggiunta delle statine aggiuntive aumenta l’attività battericida nei modelli preclinici di...


L'aggiunta di Docetaxel ( Taxotere ) alla terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) migliora la sopravvivenza nei pazienti con...


Le doppiette a base di Platino con Bevacizumab ( Avastin ) concomitante e di mantenimento sono la terapia standard per...


Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche aploidentiche ( aplo-HSCT ) utilizzando Ciclofosfamide post-trapianto ( PTCy ) è appropriato per coloro...