Confronto tra terapia di combinazione con Dabrafenib e Trametinib e monoterapia con Vemurafenib sulla qualità di vita connessa alla salute nei pazienti con melanoma cutaneo non-resecabile o metastatico positivo alla mutazione BRAF Val600


Nello studio COMBI-v, i pazienti non-trattati in precedenza con melanoma non-resecabile o metastatico BRAF Val600Glu o Val600Lys mutante che sono stati trattati con la combinazione di Dabrafenib ( Tafinlar ) e Trametinib ( Mekinist ) hanno presentato sopravvivenza globale e sopravvivenza libera da progressione significativamente più lunghe rispetto a quelli trattati con il solo Vemurafenib ( Zelboraf ).

Sono stati presentati gli effetti dei trattamenti sulla qualità di vita connessa alla salute ( HRQoL ), un endpoint esplorativo nello studio COMBI-v.

COMBI-v è uno studio in aperto, randomizzato, di fase 3 in cui 704 pazienti con melanoma metastatico con mutazione BRAF Val600 sono stati randomizzati a ricevere una combinazione di Dabrafenib ( 150 mg due volte al giorno ) e Trametinib ( 2 mg una volta al giorno ) o a monoterapia con Vemurafenib ( 960 mg due volte al giorno ) per via orale, come terapia di prima linea.

L'endpoint primario era la sopravvivenza globale.

In questa analisi esplorativa pre-specificata, è stata prospetticamente valutata HRQoL nella popolazione intention-to-treat mediante European Organisation for Research and Treatment of Cancer quality of life ( EORTC QLQ-C30 ), EuroQoL-5D ( EQ-5D ) e Melanoma Subscale of the Functional Assessment of Cancer Therapy - Melanoma ( FACT-M ), completati al basale, nel corso del trattamento di studio, alla progressione della malattia, e dopo la progressione.

Dal 2012 al 2013, 1.645 pazienti in 193 Centri nel mondo sono stati sottoposti a screening per l'ammissibilità, e 704 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Dabrafenib più Trametinib ( n=352 ) oppure a Vemurafenib ( n=352 ).

I tassi di completamento dei questionari per entrambi i gruppi sono stati alti ( più del 95% al basale, più dell’80% per le valutazioni di follow-up, e più del 70% alla progressione della malattia ) con punteggi HRQoL e dei sintomi simili riportati al basale in entrambi i gruppi di trattamento per tutti i questionari.

Le differenze nei punteggi medi tra i gruppi di trattamento sono state clinicamente significativa a favore della combinazione rispetto a Vemurafenib in monoterapia per la maggior parte dei domini in tutti e tre i questionari durante il trattamento di studio e alla progressione della malattia, includendo la salute globale EORTC QLQ-C30 ( 7.92, 7.62, 6.86, 7.47, 5.16, 7.56 e 7.57, rispettivamente, alle settimane 8, 16, 24, 32, 40, 48, e la progressione della malattia; P minore di 0.001 per tutte le valutazioni tranne P=0.005 alla settimana 40 ), dolore EORTC QLQ-C30 ( -13.20, -8.05, -8.82, -12.69, -12.46, -11.41 e -10.57, rispettivamente, alle settimane 8, 16, 24, 32, 40, 48, e la progressione della malattia; tutti P minore di 0.001 ), punteggi sul termometro EQ-5D ( 7.96, 8.05, 6.83, 11.53, 7.41, 9.08 e 10.51, rispettivamente, alle settimane 8, 16, 24, 32, 40, 48, e la progressione della malattia; P minore di 0.001 per tutte le valutazioni tranne P=0.006 alla settimana 32 ) e il punteggio FACT-M Melanoma Subscale ( 3.62, 2.93, 2.45, 3.39, 2.85, 3.00 e 3.68, rispettivamente, alle settimane 8, 16, 24, 32, 40, 48, e la progressione della malattia; P minore di 0.001 ).

Dal punto di vista del paziente, che integra non solo vantaggi di sopravvivenza, ma anche sintomi associati alla malattia ed eventi avversi associati, il trattamento con la combinazione di un inibitore di BRAF più un inibitore di MEK ( Dabrafenib più Trametinib ) aggiunge un chiaro vantaggio rispetto alla monoterapia con il BRAF inibitore Vemurafenib, ed è a sostegno della terapia di combinazione come standard di cura in questa popolazione. ( Xagena2015 )

Grob JJ et al, Lancet 2015; 16: 1389-1398

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