I trialometani presenti nell’acqua potabile raddoppiano il rischio di mortalità intrauterina


Il cloro usato per disinfettare l’ acqua potabile pubblica reagisce con le materie organiche, che normalmente vi si trovano, a formare un numero di sottoprodotti chimici.

Studi recenti hanno ipotizzata una relazione tra l’esposizione ai sottoprodotti della clorurazione nell’acqua potabile, ed in modo particolare i trialometani ( THM ) , con la morte intrauterina .

Ricercatori della Dalhousie University ad Halifax hanno compiuto uno studio caso-controllo sulla popolazione della Nuova Scozia e dell’Ontario Orientale in Canada allo scopo di esaminare gli effetti causati dall’esposizione ai THM sul rischio di morte fetale.

Sono state intervistate donne a cui è morto un feto ( n = 112 ).
Inoltre le donne che avevano una fonte di acqua pubblica hanno fornito un campione della loro acqua domestica da sottoporre alle analisi.

I rischi sono stati esaminati secondo il livello di THM presente nell’acqua di rubinetto e con l’esposizione totale metrica che ha compreso l’ingestione di acqua di rubinetto ed il lavarsi.

Le donne, che hanno fornito campioni con livelli totali di THM maggiori o uguali a 80 microgrammi/l, hanno presentato un rischio doppio di morte intrauterina del feto rispetto ai controlli, non esposti al THM ( odds ratio, OR aggiustata = 2.2 ).

Secondo i Ricercatori esistono evidenze di un aumento del rischio di morte fetale associato all’esposizione ai sottoprodotti della clorurazione dell’acqua potabile con l’ingestione ed il lavarsi, sebbene non ci sia una chiara relazione di dose-risposta. ( Xagena2004 )

Dodds L et al, Epidemiology 2004; 15: 179-186



Gyne2004


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