Possibile rischio di ideazione e comportamento suicidario con i farmaci antiepilettici
L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha informato gli Health Care Professional riguardo ad un aumentato rischio di ideazioni e comportamenti suicidari nei pazienti che stanno assumendo i farmaci antiepilettici per il trattamento dell’epilessia, disturbo bipolare, cefalea, ed altre condizioni.
Un’analisi compiuta dall’FDA, su segnalazioni di suicidabilità da studi clinici riguardanti 11 farmaci antiepilettici, ha mostrato che i pazienti che assumono questi farmaci presentano un rischio di pensieri e di comportamenti suicidari quasi 2 volte maggiori ( 0.43% ), rispetto ai pazienti trattati con placebo ( 0.22% ).
I pazienti che stanno attualmente assumendo farmaci antiepilettici non dovrebbero fare cambiamenti senza prima parlare con il proprio medico.
I medici devono informare i pazienti ed i loro familiari del potenziale aumentato rischio di ideazione e comportamenti suicidari.
L’analisi dell’FDA ha riguardato 199 studi controllati con placebo per 27.863 pazienti nei gruppi di trattamento e di 16.029 pazienti nei gruppi placebo.
Il più alto rischio di ideazioni e comportamento suicidario è stato osservato una settimana dopo aver iniziato ad assumere il farmaco e si è mantenuto per almeno 24 settimane.
I farmaci antiepilettici coinvolti sono: Carbamazepina ( Carbatrol, Equetro, Tegretol, Tegretol XR ), Felbamato ( Felbatol; in Italia: Forep ), Gabapentin ( Neurontin ), Lamotrigina ( Lamictal ), Levetiracetam ( Keppra ), Oxcarbazepina ( Trileptal; in Italia: Tolep ), Pregabalin ( Lyrica ), Tiagabina ( Gabitril ), Topiramato ( Topamax ), Valproato ( Depakote, Depakote ER, Depakene, Depacon; in Italia: Depakin ), Zonisamide ( Zonegran ). ( Xagena2008 )
Fonte: FDA, 2008
Neuro2008 Farma2008
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