Sclerosi multipla: l’espressione di miRNA a livello sierico è un possibile marcatore di rischio per la leucoencefalopatia multifocale progressiva associata a Natalizumab


Natalizumab ( Tysabri ) ha dimostrato di essere efficace nel ridurre le recidive di sclerosi multipla e la progressione della disabilità; tuttavia, il farmaco è risultato associato a un aumentato rischio di sviluppare leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ).

E’stata riportata l'espressione differenziale delle microRNA ( miRNA ), i piccoli RNA non-codificanti che regolano l'espressione genica, nei pazienti trattati con Natalizumab; gli miRNA sono stati anche descritti come possibili candidati biomarcatori di malattia.

L'obiettivo di uno studio è stato quello di caratterizzare l'effetto della terapia con Natalizumab sul pattern di espressione degli miRNA, e di ricercare gli miRNA in grado di predire la leucoencefalopatia multifocale progressiva su base individuale.

L'espressione di 754 microRNA è stata misurata in campioni di sangue di 19 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente in tre momenti durante la terapia con Natalizumab, utilizzando TaqMan OpenArray.
Due pazienti inclusi in questo studio hanno sviluppato leucoencefalopatia multifocale progressiva, dopo più di 2 anni di terapia.

I ricercatori hanno scoperto che il livello di espressione di tre miRNA ( let-7c, miR-125a-5p e miR-642 ) è risultato modificato dopo 6 mesi di terapia ( t6 ).

Inoltre, è stata osservata una espressione differenziale di altri tre miRNA ( miR-320, miR-320B e miR-629 ) tra i gruppi PML e non-PML dopo 12 mesi di trattamento ( t12 ); e una correlazione positiva è stata trovata tra tempo della terapia e l'espressione di miR-320.

In conclusione, Natalizumab ha modificato i livelli di espressione di tre miRNA dopo un trattamento di 6 mesi.
Gli Autori hanno suggerito che miR-320, miR-320B e miR-629 potrebbero essere biomarcatori per la valutazione del rischio individuale di leucoencefalopatia multifocale progressiva. ( Xagena2014 )

Muñoz-Culla M et al, Mult Scler 2014; 20: 1851-1859

Neuro2014 Farma2014


Indietro

Altri articoli


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...


L'antigene tumorale 125 ( CA-125 ) è raccomandato dalle linee guida terapeutiche e ampiamente utilizzato per diagnosticare la recidiva del...


I pazienti con carcinoma prostatico biochimicamente ricorrente ( BRPC ) dopo prostatectomia radicale e un breve tempo di raddoppio del...


Per la tubercolosi farmacosensibile sono necessari trattamenti più brevi. L'aggiunta delle statine aggiuntive aumenta l’attività battericida nei modelli preclinici di...


L'aggiunta di Docetaxel ( Taxotere ) alla terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) migliora la sopravvivenza nei pazienti con...


Le doppiette a base di Platino con Bevacizumab ( Avastin ) concomitante e di mantenimento sono la terapia standard per...


Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche aploidentiche ( aplo-HSCT ) utilizzando Ciclofosfamide post-trapianto ( PTCy ) è appropriato per coloro...