Strategia invasiva rispetto a conservativa nei pazienti di 80 o più anni con infarto miocardico senza sopraslivellamento ST o con angina pectoris instabile


L’infarto miocardico senza sopraslivellamento ST ( NSTEMI ) e l’angina pectoris instabile sono cause frequenti di ricovero ospedaliero negli anziani.
Tuttavia, gli studi clinici su questa popolazione sono scarsi, e questi pazienti hanno meno probabilità di ricevere un trattamento secondo le linee guida.
Si è voluto verificare se questa popolazione possa trarre vantaggio da una strategia invasiva precoce rispetto a una strategia conservativa.

In questo studio multicentrico, in aperto, randomizzato e controllato, i pazienti di età a partire da 80 anni con infarto NSTEMI o angina instabile ammessi a 16 ospedali nel sud-est della Norvegia sono stati assegnati in modo casuale a una strategia invasiva ( tra cui angiografia coronarica precoce con valutazione immediata per intervento percutaneo coronarico [ PCI ], bypass coronarico, e trattamento medico ottimale ) oppure a una strategia conservativa ( solo trattamento medico ottimale ).

L'esito primario era un composito di infarto miocardico, necessità di rivascolarizzazione urgente, ictus e morte.

Durante un follow-up mediano di 1.53 anni, che ha riguardato soggetti reclutati tra il 2010 e il 2014, l'esito primario si è verificato in 93 su 229 pazienti ( 40.6% ) assegnati al gruppo invasivo e in 140 ( 61.4% ) su 228 pazienti assegnati al gruppo conservativo ( hazard ratio, HR=0.53, P=0.0001 ).

5 pazienti sono usciti dal gruppo invasivo e 1 dal gruppo conservativo.

Gli hazard ratio per i quattro componenti dell'endpoint composito primario sono stati 0.52 ( P=0.0010 ) per l'infarto miocardico, 0.19 ( P=0.0010 ) per la necessità di rivascolarizzazione urgente, 0.60 ( P=0.2650 ) per l'ictus, e 0.89 ( P=0.5340 ) per la morte per qualsiasi causa.

Nel gruppo invasivo ci sono state 4 ( 1.7% ) complicanze emorragiche maggiori e 23 ( 10.0% ) complicanze emorragiche minori, mentre nel gruppo conservativo le complicanze emorragiche maggiori sono state 4 ( 1.8% ) e 16 ( 7.0% ) le minori.

Nei pazienti di 80 anni o età superiore con infarto NSTEMI o angina instabile, una strategia invasiva è risultata superiore a una strategia conservativa nella riduzione degli eventi compositi.
L'efficacia della strategia invasiva è diminuita con l'aumentare dell'età ( dopo aggiustamento per la creatinina e modifica dell'effetto ).
Le due strategie non differiscono in termini di complicanze emorragiche. ( Xagena2016 )

Tegn N et al, Lancet 2016; 387: 1057-1065

Cardio2016



Indietro

Altri articoli


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...


L'antigene tumorale 125 ( CA-125 ) è raccomandato dalle linee guida terapeutiche e ampiamente utilizzato per diagnosticare la recidiva del...


I pazienti con carcinoma prostatico biochimicamente ricorrente ( BRPC ) dopo prostatectomia radicale e un breve tempo di raddoppio del...


Per la tubercolosi farmacosensibile sono necessari trattamenti più brevi. L'aggiunta delle statine aggiuntive aumenta l’attività battericida nei modelli preclinici di...


L'aggiunta di Docetaxel ( Taxotere ) alla terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) migliora la sopravvivenza nei pazienti con...


Le doppiette a base di Platino con Bevacizumab ( Avastin ) concomitante e di mantenimento sono la terapia standard per...


Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche aploidentiche ( aplo-HSCT ) utilizzando Ciclofosfamide post-trapianto ( PTCy ) è appropriato per coloro...