Tasso di risposta al placebo negli studi farmacologici nei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile


Gli studi clinici nella sindrome dell'intestino irritabile sono associati ad alti tassi di risposta al placebo.
È stata identificata l'entità della risposta al placebo e i fattori che contribuiscono a questo evento.

È stata effettuata una revisione sistematica e una meta-analisi di studi effettuati tra il 1959 e il 2020. Sono stati inclusi studi randomizzati e controllati che hanno confrontato un agente farmacoterapeutico attivo con placebo e che hanno avuto un esito dicotomico della risposta alla terapia ( in termini di miglioramento globale o miglioramento del dolore addominale ) negli adulti ( età maggiore o uguale a 18 anni ) con sindrome dell'intestino irritabile.

I criteri di esclusione erano studi che riportavano la soddisfazione del trattamento come risultato dicotomico della risposta alla terapia o esiti riportati dal medico e una durata del trattamento inferiore a 4 settimane.

L’esito principale è stata l'identificazione dell'entità del tasso di risposta al placebo aggregato per i seguenti endpoint: miglioramento globale, dolore addominale ed endpoint della Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense.

Delle 6.863 pubblicazioni identificate, 70 articoli che descrivevano 73 studi randomizzati e controllati sono stati inclusi nell’analisi.
Il tasso di risposta al placebo aggregato è stato del 27.3% utilizzando l'endpoint di miglioramento globale, 34.4% utilizzando l'endpoint del dolore addominale e 17.9% utilizzando la definizione composita dell'endpoint di responder della FDA, il tutto con una sostanziale eterogeneità tra gli studi.

Gli studi pubblicati prima del 2006 e quelli condotti in Europa, con un disegno parallelo, un periodo di run-in di 2 settimane o meno, uno schema posologico di tre volte al giorno o più, o una dimensione del campione più piccola del gruppo di controllo sono stati significativamente associati a un aumento del tasso di risposta al placebo aggregato.

Più di un quarto dei pazienti con sindrome dell'intestino irritabile ha avuto una risposta al placebo in termini di miglioramento globale, con più moderatori associati.
Si raccomanda che gli studi futuri applichino un periodo di prova di almeno 2 settimane e utilizzino dosi una o due volte al giorno per ridurre al minimo il tasso di risposta al placebo. ( Xagena2021 )

Bosman M et al, Lancet Gastroenterology & Hepatology 2021; 6: 459-473

Gastro2021



Indietro

Altri articoli


La progressione intratoracica rimane il modello predominante di fallimento nei pazienti trattati con chemioradioterapia concomitante seguita da un inibitore del...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...


L'antigene tumorale 125 ( CA-125 ) è raccomandato dalle linee guida terapeutiche e ampiamente utilizzato per diagnosticare la recidiva del...


I pazienti con carcinoma prostatico biochimicamente ricorrente ( BRPC ) dopo prostatectomia radicale e un breve tempo di raddoppio del...


Per la tubercolosi farmacosensibile sono necessari trattamenti più brevi. L'aggiunta delle statine aggiuntive aumenta l’attività battericida nei modelli preclinici di...


L'aggiunta di Docetaxel ( Taxotere ) alla terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) migliora la sopravvivenza nei pazienti con...


Le doppiette a base di Platino con Bevacizumab ( Avastin ) concomitante e di mantenimento sono la terapia standard per...


Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche aploidentiche ( aplo-HSCT ) utilizzando Ciclofosfamide post-trapianto ( PTCy ) è appropriato per coloro...