Infarto STEMI: il PCI facilitato non offre benefici rispetto al PCI primario
Il PCI facilitato nell’infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ) è definito come l’impiego di un farmaco prima di un intervento coronarico percutaneo, con l’obiettivo di migliorare la pervietà coronarica..
Ricercatori della University of Texas SouthWestern Medical Center di Dallas hanno compiuto una meta-analisi di studi clinici randomizzati.
Sono stati identificati 17 studi di pazienti con STEMI assegnati a PCI facilitato ( n = 2237 ) o a PCI primario ( n = 2267 ).
L’approccio facilitato ha prodotto un aumento, maggiore di 2 volte, del numero di pazienti con iniziale flusso TIMI di grado 3 rispetto all’approccio primario ( 37% versus 15%; odds ratio, OR = 3.18 ).
Tuttavia, le percentuali finali tra i due approcci non hanno presentato differenze ( 89% versus 88% ).
Un numero significativamente più alto di pazienti assegnato all’approccio facilitato rispetto a quello assegnato all’approccio primario è morto ( 5% versus 3% ), ha avuto una più alta percentuale di reinfarto non-fatale ( 3% versus 2% ), ha richiesto più spesso rivascolarizzazione urgente del vaso bersaglio ( 4% versus 1% ).
L’aumentata percentuale di eventi avversi nell’approccio facilitato era principalmente dovuta all’impiego di farmaci trombolitici.
L’intervento facilitato è risultato associato ad una maggiore percentuale di grave sanguinamento rispetto all’intervento primario ( 7% versus 5% ).
L’ictus emorragico e gli episodi ictali nella loro globalità sono stati riscontrati in numero maggiore nel gruppo assegnato al PCI facilitato mediante terapia trombolitica rispetto all’intervento primario ( ictus emorragico: 0.75 versus 0.1%, p = 0.0014; ictus fatale: 1.1% versus 0.3%, p = 0.0008 ).
I dati dello studio hanno mostrato che l’intervento coronarico percutaneo facilitato non offre alcun beneficio rispetto al PCI primario nel trattamento dell’infarto STEMI e non dovrebbe essere impiegato al di fuori degli studi clinici randomizzati.
Inoltre, il PCI facilitato mediante l’utilizzo di farmaci trombolitici dovrebbe essere evitato. ( Xagena2006 )
Keeley EC et al, Lancet 2006; 367: 579-588
Cardio2006
Indietro
Altri articoli
Rusfertide, un mimetico dell'Epcidina, per il controllo dell'eritrocitosi nella policitemia vera
La policitemia vera è una neoplasia mieloproliferativa cronica caratterizzata da eritrocitosi. Rusfertide, un peptide iniettabile mimetico dell’ormone principale regolatore del...
Fattori correlati al diabete ed effetti di Ticagrelor più Aspirina negli studi THEMIS e THEMIS-PCI
Lo studio THEMIS ( The Effect of Ticagrelor on Health Outcomes in Diabetes Mellitus Patients Intervention Study ) ( n=19.220...
Durata della doppia terapia antipiastrinica per i pazienti ad alto rischio emorragico sottoposti a intervento PCI
La durata ottimale della doppia terapia antipiastrinica ( DAPT ) dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) tra i pazienti...
Doppia terapia antiaggregante dopo intervento PCI nei pazienti ad alto rischio emorragico
La durata appropriata della doppia terapia antiaggregante nei pazienti ad alto rischio di sanguinamento dopo l'impianto di uno stent coronarico...
Procedura PCI: stent a base di polimeri o privi di polimeri nei pazienti ad alto rischio di sanguinamento
Gli stent rivestiti di farmaco privi di polimeri forniscono risultati clinici superiori rispetto agli stent di metallo nudo in pazienti...
Rivaroxaban più Aspirina versus Aspirina da sola in pazienti con precedente intervento coronarico percutaneo: studio COMPASS-PCI
Lo studio COMPASS ( Cardiovascular Outcomes for People using Anticoagulation Strategies ) ha dimostrato che l'inibizione a doppia via (...
Effetto della selezione dell'inibitore P2Y12 orale guidata dal genotipo rispetto alla terapia convenzionale con Clopidogrel sugli esiti ischemici dopo intervento coronarico percutaneo: studio TAILOR-PCI
Dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ), i pazienti con varianti CYP2C19*2 o *3 con perdita di funzione ( LOF...
Terapia antitrombotica nei pazienti con fibrillazione atriale e sindrome coronarica acuta trattata medicalmente o con intervento PCI o sottoposti a intervento coronarico percutaneo elettivo: approfondimenti dallo studio AUGUSTUS
La sicurezza e l'efficacia dei regimi antitrombotici possono differire tra i pazienti con fibrillazione atriale che hanno sindromi coronariche acute...
Regime antitrombotico a base di Edoxaban versus antagonisti della vitamina K dopo stenting coronarico riuscito in pazienti con fibrillazione atriale: studio ENTRUST-AF PCI
È stata valutata la sicurezza di Edoxaban ( Lixiana ) in combinazione con l'inibizione P2Y12 in pazienti con fibrillazione atriale...
L'ictus dopo procedura PCI più comune negli ultimi anni
L'incidenza di ictus ischemico dopo procedura PCI ( intervento coronarico percutaneo ) è bassa, ma è aumentata negli ultimi dieci...