Effetto del trattamento con statine sulla mortalità a breve termine dopo un episodio di polmonite


È stato condotto uno studio di coorte per deteminare se le statine proteggano dalla mortalità per tutte le cause dopo polmonite.

Lo studio ha verificato le differenze tra persone alle quali era stato prescritto oppure no un trattamento statinico utilizzando il database del United Kingdom Health Improvement Network, che contiene cartelle cliniche elettroniche con le cure primare di oltre 6 milioni di pazienti.

Sono stati inclusi nello studio tutti i pazienti che avevano iniziato un trattamento statinico tra il 1995 e il 2006 ( n=129.288 ) e ciascuno di loro è stato appaiato a persone che non utilizzavano statine ( fino a 5 non-utilizzatori per ciascun utilizzatore ) ( n=600.241 ); 9.073 pazienti, 1.398 dei quali in trattamento con statine, hanno ricevuto una diagnosi di polmonite.

La princpale misura di esito era la mortalità per tutte le cause entro 6 mesi dalla diagnosi di polmonite.

Tra gli utilizzatori e i non-utilizzatori di statine, con propensity score comparabili, 95/942 utilizzatori e 686/3615 non-utilizzatori sono deceduti il giorno della diagnosi di polmonite.

Nei 6 mesi seguenti, 109/847 utilizzatori di statine sono deceduti rispetto a 578/2927 non-utilizzatori,per un hazard ratio ( HR ) aggiustato di 0.67.

Se questi benefici osservati venissero tradotti nella pratica clinica, 15 pazienti dovrebbero essere trattati con una statina per 6 mesi dopo la polmonite per prevenire un decesso.

In conclusione, rispetto a persone non sottoposte a trattamento con statine, il rischio di morire entro 6 mesi dopo la polmonite è risultato sostanzialmente più basso tra le persone in trattamento già stabilito a lungo termine con statine al momento della comparsa della polmonite.
Non è noto se alcuni o tutti questi effetti protettivi sarebbero ottenuti se il trattamento fosse stato iniziato quando il paziente avesse sviluppato per la prima volta la polmonite.
Tuttavia, dal momento che le statine sono farmaci economici, sicuri e ben tollerati, sarebbe utile effettuare uno studio clinico sottoponendo i pazienti con polmonite a un breve periodo di trattamento con statine. ( Xagena2011 )

Douglas I et al, BMJ 2011; 342: d1642


Pneumo2011 Inf2011 Farma2011


Indietro

Altri articoli

La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha approvato Xacduro ( Sulbactam iniettabile; Durlobactam iniettabile ), un nuovo...


La disregolazione immunitaria contribuisce a esiti peggiori nella malattia da coronavirus COVID-19. Si è valutato se Abatacept ( Orencia ),...


Non è chiaro se gli effetti antinfiammatori e immunomodulatori dei glucocorticoidi possano ridurre la mortalità tra i pazienti con polmonite...


Sebbene Osimertinib ( Tagrisso ) sia un trattamento standard di prima linea per i pazienti con cancro al polmone non-a-piccole...


Le linee guida cliniche sulla broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ) raccomandano inalatori contenenti antagonisti muscarinici a lunga durata d'azione...


Non è chiaro se gli antibiotici inalatori preventivi possano ridurre l’incidenza della polmonite associata alla ventilazione meccanica. In uno studio di...


I pazienti con polmonite COVID-19 possono avere un'infiammazione aumentata e citochine elevate, inclusa l'interleuchina 6 ( IL-6 ), che potrebbero...


La fisiopatologia della COVID-19 include l'iperinfiammazione immuno-mediata, che potrebbe potenzialmente portare a insufficienza respiratoria e morte. Il fattore stimolante le...


Il carcinoma polmonare è un tumore comune nelle persone che vivono con infezione da virus HIV, ma il rischio di...


Si è cercato di chiarire il vantaggio dell'adsorbimento di citochine nei pazienti con COVID-19 supportati dall'ossigenazione extracorporea a membrana venovenosa...