Fattori di rischio per la mortalità a 30 giorni nei pazienti con polmonite che ricevono terapia antibiotica appropriata in fase iniziale


Appropriati antibiotici, somministrati in fase iniziale, sono essenziali per il trattamento delle malattie infettive.
Tuttavia, alcuni pazienti con polmonite potrebbero sviluppare esiti negativi, pur avendoli ricevuti.

Sono stati chiariti i fattori di rischio per la mortalità a 30 giorni nei pazienti che hanno ricevuto adeguati antibiotici in fase iniziale e sono stati identificati i potenziali candidati che possono trarre beneficio dalla terapia aggiuntiva.

Durante l’anno 2010 è stato effettuato uno studio prospettico osservazionale presso 10 Centri medici di pazienti ricoverati di età a partire da 20 anni con la polmonite.
Sono stati calcolati gli odds ratio ( OR ) e sono stati valutati i fattori di rischio per la mortalità a 30 giorni.

La mortalità a 30 giorni è stata dell'11% ( 61 pazienti su 579 ) nel gruppo di trattamento con antibiotici appropriati in fase iniziale e del 17% ( 29 su 168 ) nel gruppo di trattamento con antibiotici inadeguati in fase iniziale.

La concentrazione di albumina inferiore a 30 mg/l ( OR aggiustato, aOR=3.39 ), stato di incapacità a camminare ( 3.34 ), pH inferiore a 7.35 ( 3.13 ), frequenza respirazione di almeno 30 respiri al minuto ( 2.33 ) e azoto ureico nel sangue di almeno 7.14 mmol/l ( 2.20 ) erano fattori di rischio indipendenti nei pazienti trattati con una appropriata terapia antibiotica iniziale.

La mortalità a 30 giorni è stata dell’1% ( 1 paziente su 126 ), 1% ( 2 su 168 ), 17% ( 23 su 137 ), 22% ( 20 su 89 ) e 44% ( 14 su 32 ) per i pazienti, rispettivamente, con nessuno, 1, 2, 3 e 4 o 5 fattori di rischio.

I pazienti con 2 o più fattori di rischio sono stati a più alto rischio di morte durante i 30 giorni valutati rispetto agli individui con nessuno o 1 fattore di rischio, nonostante adeguato trattamento antibiotico iniziale.
Pertanto, la terapia aggiuntiva potrebbe essere importante per migliorare i risultati nei pazienti con 2 o più fattori di rischio. ( Xagena2015 )

Shindo Y et al, Lancet 2015; 15: 1055-1065

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