Bivalirudina versus Eparina nei pazienti destinati a intervento coronarico percutaneo


Bivalirudina ( Angiox, Angiolax ) è un'alternativa alla Eparina nei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo ( PCI ).
Sono stati definiti gli effetti di un regime anticoagulante a base di Bivalirudina, rispetto a un regime anticoagulante a base di Eparina, sugli esiti ischemici ed emorragici.

L'endpoint primario di efficacia era l'incidenza di eventi cardiaci avversi maggiori ( MACE ) fino a 30 giorni.
Gli endpoint secondari di efficacia erano morte, infarto miocardico, rivascolarizzazione guidata da ischemia e trombosi da stent.
L'endpoint primario di sicurezza era il sanguinamento maggiore fino a 30 giorni.

Sono stati inclusi i dati di 16 studi che hanno coinvolto 33.958 pazienti, di cui 2.422 hanno avuto MACE e 1.406 un sanguinamento maggiore.

C'è stato un aumento del rischio di MACE con regimi a base di Bivalirudina rispetto ai regimi a base di Eparina ( risk ratio, RR=1.09; P=0.0204 ), in gran parte guidato da aumenti di infarto miocardico ( RR=1.12 ) e apparentemente anche da rivascolarizzazione guidata da ischemia ( RR=1.16 ) con Bivalirudina rispetto a Eparina, senza alcun effetto sulla mortalità ( RR=0.99 ).

Bivalirudina ha aumentato il rischio di trombosi dello stent ( RR=1.38; P=0.0074 ), principalmente per via di un aumento dei casi acuti di infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( RR=4.27; P minore di 0.0001 ).

Nel complesso, i regimi a base di Bivalirudina hanno abbassato il rischio di sanguinamento maggiore ( RR=0.62; P minore di 0.0001 ), ma la grandezza di questo effetto è variata notevolmente ( P minore di 0.0001 ) in base al fatto che gli inibitori della glicoproteina IIb/IIIa siano stati utilizzati prevalentemente nel braccio con sola Eparina ( RR=0.53; P minore di 0.0001 ), provvisoriamente in entrambi i bracci ( RR=0.78; P=0.25 ), o in entrambi i bracci ( RR=1.07; P=0.53 ).

Rispetto a un regime a base di Eparina, un regime a base di Bivalirudina aumenta il rischio di infarto miocardico e di trombosi dello stent, ma diminuisce il rischio di sanguinamento, con entità della riduzione a seconda del concomitante uso di inibitori della glicoproteina IIb/IIIa.
I medici devono ponderare il rischio di eventi ischemici ed emorragici al momento di scegliere tra i diversi regimi anticoagulanti. ( Xagena2014 )

Cavender MA, Sabatine MS, Lancet 2014;384:599-606

Cardio2014 Farma2014


Indietro

Altri articoli

Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...


Precedenti studi randomizzati di Bivalirudina ( Angiox ) versus Eparina nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST...


Il Programma MATRIX ( Minimizing Adverse Haemorrhagic Events by Transradial Access Site and Systemic Implementation of Angiox ) è stato...


Poiché l'età avanzata è un forte predittore non solo di sanguinamento ma anche di eventi ischemici, la comprensione del profilo...


C’è incertezza riguardo ai potenziali benefici di sopravvivenza della Bivalirudina rispetto all'Eparina con l'uso di routine o facoltativo di inibitori...


La Bivalirudina ( Angiox ) è stata associata a emorragia e mortalità ridotte durante l'intervento coronarico percutaneo ( PCI )...


L'efficacia comparata delle varie strategie anticoagulanti non è stata chiaramente stabilita in pazienti con infarto miocardico acuto che sono sottoposti...


È stato valutato l'impatto relativo della Bivalirudina ( Angiox ) sugli esiti di sanguinamento associato a interventi trans-radiali nella pratica...


REG1 è un nuovo sistema di anticoagulazione composto da Pegnivacogin, un inibitore RNA-aptamero del fattore di coagulazione IXa, e Anivamersen,...


L’impiego della Bivalirudina ( Angiox ) come anticoagulante nei pazienti con grave stenosi aortica sintomatica sottoposti a sostituzione della valvola...