Relazione tra funzione renale, proteinuria ed esiti avversi


L’attuale sistema di stadiazione della malattia renale cronica è basato in primo luogo sulla velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ): bassi valori di eGFR sono associati a un più alto rischio di eventi avversi.

Benchè anche la proteinuria sia associata a esiti avversi, il suo valore non viene utilizzato per definire in modo più fine le stime di rischio di eventi avversi in questo sistema.

I ricercatori della University of Calgary, in Canada, hanno condotto uno studio per determinare l’associazione tra ridotta velocità di filtrazione glomerulare, proteinuria ed esiti clinici avversi.

È stato condotto uno studio di coorte nel quale i partecipanti sono stati identificati dai registri di laboratorio provinciale che comprendevano misurazioni di velocità di filtrazione glomerulare stimata e proteinuria dalla regione canadese dell’Alberta per il periodo 2002-2007.

Sono stati osservati 920.985 adulti con almeno un valore positivo di creatinina sierica misurata in regime ambulatoriale e che, al momento dell’arruolamento, non avevano necessità di trattamento di sostituzione renale.

La proteinuria è stata valutata con esame delle urine o rapporto albumina-creatinina.

Le principali misure di esito erano mortalità per tutte le cause, infarto miocardico e progressione dell’insufficienza epatica.

La maggior parte degli individui ( 89.1% ) ha mostrato una velocità di filtrazione glomerulare stimata di 60 mL/min/1.73 m(2) o superiore.

In un follow-up mediano di 35 mesi, 27.959 partecipanti ( 3.0% ) sono deceduti.

Il tasso completamente aggiustato di mortalità per tutte le cause è risultato più elevato con valori di eGFR più bassi o con proteinuria più associata alla sindrome nefrotica.

I tassi aggiustati di mortalità sono più che raddoppiati in caso di proteinuria nel range nefrotica, misurata con il test delle urine dipstick, e la velocità di filtrazione glomerulare stimata è stata di 60 mL/min/1.73 m(2) o più alta, rispetto ai pazienti con velocità di filtrazione glomerulare stimata da 45 a 59.9 mL/min/1.73 m(2) ed escrezione proteica normale ( tasso, 7.2 vs 2.9 per 1000 persone-anno, rispettivamente; rate ratio, RR=2.5 ).

Risultati simili sono stati osservati quando la proteinuria è stata misurata in base al rapporto albumina-creatinina ( 15.9 e 7.0 per 1000 persone-anno per proteinuria nel range nefrotico e assente, rispettivamente; RR=2.3 ) e per gli esiti dell’ospedalizzazione con infarto acuto del miocardio, malattia renale allo stadio terminale e raddoppio dei livelli sierici di creatinina.

In conclusione, il rischio di mortalità, infarto del miocardio e progressione a insufficienza renale associati a un basso livello di velocità di filtrazione glomerulare stimata risultano indipendentemente aumentati in pazienti con livelli più elevati di proteinuria. ( Xagena2010 )

Hemmelgarn BR et al, JAMA 2010; 303: 423-429


Nefro2010


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