Anticoagulanti per la profilassi della trombosi nei pazienti acuti ricoverati in ospedale


Sono stati valutati i benefici e i danni di diversi tipi e dosi di farmaci anticoagulanti per la prevenzione del tromboembolismo venoso nei pazienti gravemente malati e ricoverati in ospedale mediante una revisione sistematica e meta-analisi di rete.

Sono stati selezionati studi randomizzati controllati che hanno valutato l'Eparina a basso peso molecolare a dosaggio basso o intermedio, Eparina non-frazionata a dosaggio basso o intermedio, anticoagulanti orali diretti, pentasaccaridi, placebo o nessun intervento per la prevenzione del tromboembolismo venoso nei pazienti adulti malati in fase acuta ricoverati in ospedale.

Le principali misure di esito co-primario sono state: mortalità per tutte le cause, tromboembolismo venoso sintomatico, sanguinamento maggiore ed eventi avversi gravi a 90 giorni o prima.

Nell'analisi principale sono stati inclusi 44 studi randomizzati controllati che hanno assegnato in modo casuale 90.095 partecipanti.
L'evidenza di qualità da bassa a moderata ha suggerito che nessuno degli interventi abbia ridotto la mortalità per tutte le cause rispetto al placebo.

Pentasaccaridi ( odds ratio, OR=0.32 ), Eparina a basso peso molecolare a dose intermedia ( 0.66 ), anticoagulanti orali diretti ( 0.68 ) ed Eparina non-frazionata a dose intermedia ( 0.71 ) hanno avuto più probabilità di ridurre il tromboembolismo venoso sintomatico ( evidenza di qualità da molto bassa a bassa ).

L'Eparina non-frazionata a dose intermedia ( 2.63 ) e gli anticoagulanti orali diretti ( 2.31 ) hanno presentato maggiore probabilità di aumentare il sanguinamento maggiore ( evidenza di qualità da bassa a moderata ).

Non sono state notate differenze conclusive tra gli interventi per quanto riguarda eventi avversi gravi ( evidenza di qualità da molto bassa a bassa ).
Se confrontati con nessun intervento invece del placebo, tutti gli interventi attivi sono risultati più favorevoli per quanto riguarda il rischio di tromboembolismo venoso e mortalità, e meno favorevoli per quanto riguarda il rischio di sanguinamento maggiore.
I risultati sono stati robusti nella sensibilità prespecificata e nelle analisi dei sottogruppi.

L'Eparina a basso peso molecolare nella dose intermedia sembra conferire il miglior equilibrio tra beneficio e danno per la prevenzione del tromboembolismo venoso.
L'Eparina non-frazionata, in particolare la dose intermedia, e gli anticoagulanti orali diretti hanno presentato il profilo meno favorevole.

È stata notata una discrepanza sistematica negli effetti dell'intervento che dipendeva dal fatto che il trattamento di riferimento fosse il placebo o nessun intervento.

I principali limiti di questo studio includono la qualità dell'evidenza, che era generalmente da bassa a moderata a causa dell'imprecisione e del bias interno allo studio, e l'incoerenza statistica, che è stata affrontata a posteriori. ( Xagena2022 )

Eck RJ et al, BMJ 2022; 378: e070022

Emo2022 Med2022 Farma2022



Indietro

Altri articoli

Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...


Vi è incertezza sull’uso degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nei pazienti con disfunzione renale. Utilizzando il database COMBINE AF...


La tromboprofilassi ottimale per i pazienti ospedalizzati con malattia da coronavirus 2019 ( Covid-19 ) è incerta. In uno studio su...


LAAOS III ( Left Atrial Appendage Occlusion Study III ) ha dimostrato che l’occlusione dell’auricola atriale sinistra ( LAA )...


Nei pazienti affetti da cancro che presentano eventi di tromboembolia venosa ( VTE ), viene raccomandata l'anticoagulazione a lungo termine...


L'ictus ischemico nonostante la somministrazione di un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) è sempre più comune e comporta un...


Negli studi cardine randomizzati controllati per i pazienti con fibrillazione atriale, gli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) hanno mostrato...


Il profilo beneficio-rischio degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) rispetto al Warfarin e tra gli anticoagulanti orali diretti nei...


La fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ) è associata a un aumentato rischio di demenza. Gli anticoagulanti orali ( OAC...


Rispetto ad altri anticoagulanti orali diretti, Apixaban è risultato associato a tassi più bassi di sanguinamento gastrointestinale ma tassi simili...