Confronto tra chirurgia e intervento endovascolare nella arterite di Takayasu


Con i recenti progressi nel trattamento endovascolare, l'angioplastica endoluminale percutanea si è rivelata particolarmente utile per le lesioni arteriose da arterite di Takayasu.

Tuttavia, i dati provengono da case report o piccole serie di casi, e non è stata riportata la prognosi a lungo termine.
L'incidenza di potenziali complicazioni vascolari dopo trattamento chirurgico o endovascolare è ancora da determinare.

Uno studio multicentrico retrospettivo ha analizzato i risultati e gli esiti di 79 pazienti consecutivi con arterite di Takayasu ( età media, 39 anni; 63 donne [ 79.7% ] ) sottoposte a 166 procedure vascolari ( chirurgia, 104 [ 62.7% ]; riparazione endovascolare, 62 [ 37.3% ] ) per la gestione delle complicanze arteriose.

Dopo un follow-up di 6.5 anni, sono state osservate 70 complicanze, tra cui ristenosi ( n=53 ), trombosi ( n=7 ), sanguinamento ( n=6 ) e ictus ( n=4 ).

I tassi di sopravvivenza senza complicazioni arteriose complessivi a 1, 3, 5 e 10 anni sono stati, rispettivamente, del 78%, 67%, 56% e 45%.

Tra le 104 procedure chirurgiche, 39 ( 37.5% ) hanno presentato una complicazione rispetto a 31 ( 50% ) delle 62 procedure con riparazione endovascolare.

All'analisi multivariata, l'infiammazione biologica al momento della rivascolarizzazione ( odds ratio, OR=7.48; P=0.04 ) è risultata indipendentemente associata con l'insorgenza di complicanze arteriose dopo la procedura vascolare.

I pazienti che hanno avuto complicazioni hanno avuto tassi più alti dei livelli sierici di sedimentazione degli eritrociti ( P minore di 0.001 ), di proteina C reattiva ( P minore di 0.001 ) e di fibrinogeno ( P minore di 0.005 ) rispetto a quelli senza complicazioni.

In conclusione, il tasso globale a 5 anni di complicanze arteriose è stato del 44%.
L'infiammazione biologica ha aumentato la probabilità di complicanze dopo la rivascolarizzazione nei pazienti con arterite di Takayasu. ( Xagena2012 )

Saadoun D et al, Ciruclation 2012; 125. 813-819

Cardio2012 MalRar2012 Med2012 Chiru2012



Indietro

Altri articoli

Il trattamento dell'arterite a cellule giganti con agenti risparmiatori di glucocorticoidi è un'esigenza medica insoddisfatta. Sono state valutate l'efficacia e...


Secondo una meta-analisi, le pazienti con arterite di Takayasu, incinte, presentano un aumentato rischio di esiti avversi della gravidanza, tra...


Il fattore stimolante le colonie di granulociti-macrofagi ( GM-CSF ) è implicato nella patogenesi dell'arterite a cellule giganti. È stata...


Sono state confrontate l'efficacia e la sicurezza del trattamento con Tofacitinib ( Xeljanz ) rispetto a Metotrexato ( MTX )...


La combinazione di Tocilizumab ( RoActemra ) più un glucocorticoide a regime decrescente è efficace nel mantenere la remissione clinica...


La biopsia dell'arteria temporale è considerata il gold standard diagnostico per l'arterite a cellule giganti, nonostante circa il 39% dei...


Due studi randomizzati controllati hanno mostrato un effetto di risparmio di glucocorticoidi da parte di Tocilizumab ( RoActemra ) nei...


Nella poliarterite nodosa cutanea ( CPAN ), i trattamenti meno aggressivi possono essere selezionati, perché la poliarterite nodosa cutanea non...


È stata studiata l'efficacia e la sicurezza dell'anticorpo contro il recettore dell' interleuchina-6 ( IL-6 ) Tocilizumab ( RoActemra )...


Si sospetta che le alterazioni nel sistema immunitario e le infezioni possano aumentare la suscettibilità all'arterite a cellule giganti (...